Adolescenti e donne: i varesini con il vizio della sigaretta

Circa un quarto della popolazione fuma. L'Asl rinnova l'invito a smettere per evitare danni permanenti. Sotto osservazioni i ragazzini e le donne in gravidanza

Marlen Dietrich Un quarto della popolazione varesina fuma. È quanto emerge dagli studi effettuati dall’Azienda sanitaria che, attraverso sondaggi telefonici, ha tracciato l’identikit del fumatore varesino: l’abitudine è soprattutto diffusa tra gli uomini ( 28,4% contro il 21,1% delle donne) con istruzione medio bassa (25,9% contro il 23,8%) e in difficoltà economiche ( 27,8% contro il 22,8%), tra i giovani,  25 – 34 anni ( 36,6% contro il 17,3% degli ultracinquantenni): « le campagne informative hanno provocato una diminuzione dei fumatori tra la popolazione adulta – spiega il dottor Roberto Bardelli, responsabile della prevenzione malattie di rilevanza sociale – ma rimane alta la percentuale di giovani e ragazzi che si credono immuni da qualsiasi malattia». In media si fumano 12 sigarette al giorno.

Così, mentre cala il numero di fumatori tra la popolazione adulta, cresce l’attenzione sul fenomeno giovanile: la prima sigaretta arriva già a undici anni e dall’assaggio all’abitudine spesso il passo è breve.

Sotto stretta osservazione, però, sono anche le donne: « Assistiamo a un fenomeno strano – osserva il dottor Salvatore Pisani, responsabile dell’Osservatorio epidemiologico dell’Asl – Mentre 50’anni fa almeno il 60% degli uomini fumava contro il 10% delle donne, oggi le percentuali sono di 29% a 19%».

A inquietare gli epidemiologi è soprattutto l’approccio verso il fumo: « In genere, chi smette lo fa per una sua volontà precisa – spiega ancora Bardelli – i medici di medicina generale non forniscono grande aiuto: se anche si informano, non danno consigli sulle opportunità di seguire corsi o presidi. Il 93% di chi ha smesso non ha avuto alcun aiuto esterno».

Decisamente ridotti sono gli spazi a disposizione dei fumatori: fuma in casa solo un quarto degli intervistati e nel 90% dei locali pubblici la sigaretta è veramente bandita. Rimane qualche sacca in ambienti di lavoro molto grandi. Un risultato soddisfacente, quindi, per quel che riguarda il fumo passivo : « Rimane ancora molto elevato il numero delle fumatrici in gravidanza – rimarca la dottoressa Franca Sambo, responsabile della medicina preventiva delle comunità – Ecco perché abbiamo deciso di investire in formazione e informazione nel periodo prenatale, dove le donne sono più sensibili ai temi legati ai corretti stili di vita».

Nei consultori, all’interno dei corsi preparto , un momento verrà dedicato alla sensibilizzazione in merito alle tematiche legate al fumo: « Dal 2009 – svela il dottor Pisani – il cancro  al polmone è diventato la seconda causa di morte per tumore nelle donne».

Cultura e stili di vita corretti come ricetta per evitare malattie future: « Non basta ridurre il fumo – suggerisce il direttore generale Pierluigi Zeli – la sigaretta fa sempre male e i danni che reca sono permanenti».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 09 Giugno 2011
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.