Checa e la Ducati dominano a Misano

Il fortissimo pilota spagnolo domina l’intero weekend, classificandosi in prima posizione in tutti i turni di prove libere, al secondo posto nella Superpole, alle spalle dell’alfiere Kawasaki Tom Sykes, bravissimo ad interpretare al meglio la pista resa insidiosa da un improvviso temporale

Il circuito Santamonica di Misano Adriatico si conferma pista amica della Ducati che grazie ad un Carlos Checa in forma smagliante ottiene il miglior risultato possibile, aggiudicandosi entrambe le gare in programma. Il fortissimo pilota spagnolo domina l’intero weekend (foto di Marco Losi), classificandosi in prima posizione in tutti i turni di prove libere, al secondo posto nella Superpole, alle spalle dell’alfiere Kawasaki Tom Sykes, bravissimo ad interpretare al meglio la pista resa insidiosa da un improvviso temporale, e vincendo entrambe le manches della domenica; ora il suo bottino sale ad otto gare vinte, su dodici disputate, ed il suo vantaggio in classifica sale a 72 punti sul più diretto inseguitore Max Biaggi. Il pilota romano sembra l’unico in grado di rallentare la fuga di Checa verso il mondiale; anche questa volta Biaggi ha tentato in tutti i modi di fermare lo spagnolo, correndo con una fastidiosa microfrattura ad un piede, rimediata nelle prove cronometrate del sabato, ma la superiorità della coppia Checa-Ducati era tale che ha reso vano ogni sforzo di Biaggi. Sfortunato invece Marco Melandri, che dopo un ottimo terzo posto in Gara1 è scivolato nella seconda manche, causando anche l’interruzione della gara, perdendo così punti preziosi in ottica campionato e perdendo anche la seconda posizione in classifica a favore di Biaggi.
 
Alla partenza di Gara1 (foto Marco Losi) scatta al comando Tom Sykes, partito dalla pole, seguito da Haslam, Checa, Biaggi, Smrz e Melandri. La sua leadership dura poco perché a metà del primo giro viene infilato prima da Haslam e poi da Biaggi. Nel secondo passaggio gran lotta tra Checa e Sykes, con l’inglese che tenta di non perdere ulteriori posizioni, ma lo spagnolo è bravo a passarlo alla “Quercia”; intanto in testa alla gara, Biaggi segna il giro più veloce nel tentativo di allungare sugli inseguitori. Al quarto giro Checa si porta in seconda posizione passando Haslam, iniziando così la rincorsa su Biaggi che approfittando della bagarre alle sue spalle ha preso un piccolo vantaggio; seguono Melandri, Sykes e Laverty. Nel corso del settimo giro da segnalare la caduta di Haslam, che lascia così il terzo posto a Melandri, intanto anche Laverty ha la meglio su Sykes, mentre in testa alla gara Checa ha quasi ripreso Biaggi. Al dodicesimo giro arriva la svolta della gara; Biaggi al comando della gara, forse rallentato dal dolore al piede, viene passato da Checa, che prova ad imporre il suo ritmo nel tentativo di staccare il pilota romano, ma Biaggi cerca di resistere fino a che, al sedicesimo giro, arriva lungo al curvone, perdendo tempo prezioso e consegnando di fatto la vittoria a Checa. Le posizioni in testa non cambiano più fino alla bandiera a scacchi con Checa che va a vincere davanti a Biaggi, Melandri, Sykes e Laverty, con l’inglese della Kawasaki che soffia il quarto posto a Laverty proprio all’ultima curva.
 
Al via di Gara2 Sykes è ancora primo, seguito da Haslam, Checa, Biaggi, Melandri e Laverty. Come nella prima manche, la leadership di Sykes dura poco, perché in un solo giro perde tre posizioni a favore di Haslam, Checa e Biaggi. Al terzo giro Checa si porta al comando passando Haslam, seguito poco dopo da Biaggi che infila il britannico della BMW nel tentativo di non far scappare Checa. Melandri intanto passa Sykes e si porta al quarto posto alle spalle di Haslam. Checa prova a fare il suo ritmo, ma Biaggi risponde prontamente, siglando al quinto giro il record della pista, mentre ormai Melandri ha ripreso Haslam e all’inizio dell’ottavo giro sferra l’attacco decisivo, portandosi in terza posizione (foto Marco Losi). Al decimo giro cadono sia Melandri che Camier, compagno di squadra di Biaggi, con le moto che rimangono in mezzo alla pista e costringono i commissari ad esporre la bandiera rossa. Entrambi i piloti non riescono a fare ritorno ai box con le loro moto e vengono così estromessi dalla seconda parte di gara.
 
Alla nuova ripartenza è Biaggi il più veloce con alle sue spalle Haslam, Checa e Laverty. In poche curve il romano si libera della concorrenza e cerca di allungare. Al secondo dei quattordici giri Checa si porta in seconda posizione davanti ad Haslam e si mette alla caccia di Biaggi. Dopo un paio di giri Checa ha ormai ripreso Biaggi, mentre da dietro risalgono molto forte Haga e Badovini. Al sesto giro cade Laverty, ma il pilota della Yamaha riesce comunque a ritornare in gara; all’ottavo giro Biaggi arriva lungo al curvone lasciando strada libera a Checa (foto Marco Losi), il romano rientra in pista, ma ormai il suo distacco dal leader è di oltre un secondo; alle sue spalle si accende una bella lotta per il terzo posto con un gruppo compatto di piloti formato da Haslam, Haga, Badovini e Fabrizio. A cinque giri dalla fine Haga si porta in terza posizione sorpassando Haslam e poco dopo anche Badovini passa il compagno di marca e si porta in quarta posizione, approfittando di un errore del britannico. A tre giri dalla fine Haslam perde anche la quinta posizione a favore di Fabizio, mentre Badovini sta tentando di riagganciare Haga, e a metà dell’ultimo giro sferra l’attacco per il terzo posto. Il giapponese, sfruttando la sua maggior esperienza, risponde all’ultima curva, salendo quindi sull’ultimo gradino del podio dietro a Checa e Biaggi. Quarto quindi Badovini, quinto Haslam e sesto Fabrizio.

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Pubblicato il 14 Giugno 2011
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