Dipendendi Inpdap protestano: “Siamo bistrattati”

Stato di agitazione tra i lavoratori dell' Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica (Inpdap). A partire dal 27 giugno, ci sarà la convocazione di assemblee quotidiane della durata di 15 minuti ciascuna

Il 23 giugno scorso si è riunita l’assemblea del personale della sede Inpdap di Varese per una valutazione complessiva della situazione contrattuale e lavorativa dei dipendenti per registrare «un preoccupante scadimento dei contenuti giuridici ed economici» scrivono in un comunicato i sindacati. Al centro della critica c’è l’amministrazione, accusata di aver «adottato unilateralmente modalità di relazioni sindacali autoritarie, la cui espressione più eclatante si manifesta con una riorganizzazione imposta dall’alto, attraverso la Circolare 5/2011, che non lascia la minima autonomia di gestione delle diverse realtà territoriali ai dirigenti preposti a garantire l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa. I dipendenti si sentono sempre più bistrattati e umiliati dall’arroganza di questa amministrazione che sembra avere quale unico obiettivo la distruzione del benessere e di una proficua condivisione aziendale.Tutto questo in presenza del blocco dei contratti e con l’assoluta incertezza delle risorse che verranno messe a disposizione».
I sindacati contestano anche la mancata approvazione del contratto integrativo 2010, che a fronte di obiettivi di efficacia ed efficienza imposti dalla stessa Amministrazione e raggiunti dai lavoratori, non ha ancora erogato il saldo 2010 e neppure quantificato l’ammontare del fondo del 2011.
«Giunti ormai a giugno continuano i sindacati –  i dipendenti dell’Inpdap hanno assoluta urgenza di conoscere i contenuti dell’accordo integrativo che deve orientare le azioni dei dirigenti e dei dipendenti sin dall’inizio dell’anno, e non accettano l’imposizione di un sistema di valutazione totalmente autoreferenziale, che suddivide il personale in 3 fasce di merito a prescindere dai risultati ottenuti, fondato su obiettivi di performance incongruenti rispetto alle situazioni reali delle sedi provinciali e territoriali. Inoltre, la cronica carenza del personale e la mancata stabilizzazione del personale comandato da altre amministrazioni creano forti disagi tra i dipendenti, rischiando di compromettere la produzione».
L’assemblea ha infine denunciato la scarsa affidabilità del nuovo sistema informatico SIN, che brilla più per il suo malfunzionamento e per i frequenti disservizi, che per l’effettiva semplificazione delle procedure di lavoro, due aspetti che andranno ad influire sulla reale possibilità di raggiungere gli obiettivi numerici imposti e la qualità del servizio per l’utenza. A partire dal 27 giugno, il personale ha quindi deciso di attuare, quale prima iniziativa di lotta, la convocazione  di assemblee quotidiane della durata di 15 minuti ciascuna (tra le 9.00 e le 9.15).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Giugno 2011
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