Era ai domiciliari ma dava ordini tramite Facebook
Operazione della procura nissena che ha arrestato 16 persone facenti parte di un'organizzazione che trafficava droga sull'isola. Uno di loro era stato ai domiciliari a Busto Arsizio e da casa impartiva ordini ai pusher
Era stato agli arresti domiciliari a Busto ma avrebbe dato ordini ad una fitta rete di spacciatori gelesi tramite la chat di Facebook. I legami tra Gela e Busto Arsizio si coltivano anche con il popolare social network ma al posto del saluto ai parenti della terra natia Nicolò Morello avrebbe impartito ordini ad una gang di 16 persone, tutte arrestate dalla Procura gelese per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. I militari dell’Arma, attraverso le intercettazioni e tramite “Facebook”, hanno appurato che Nicolò Morello, anche se viveva a Busto Arsizio, avrebbe dato le direttive attraverso la chat del social network, utilizzando frasi in codice. Da un anno non risiedeva più a Busto e l’arresto, infatti, è avvenuto a Gela ma i fatti risalgono ad un periodo tra il 2009 e il 2010 nel quale il Morello era nella città varesotta. E’ possibile, dunque, che gli ordini partissero proprio dalla sua abitazione.
Dopo otto mesi di indagini i Carabinieri sono riusciti a portare al termina la vasta operazione, con il blitz della scorsa notte. Attraverso gli appostamenti, i militari dell’Arma hanno potuto costatare un traffico molto allargato, che toccava città strategiche della regione siciliana. Continui viaggi, da parte di alcuni membri dell’organizzazione, da Palermo a Gela, (per fare rifornimento di grossi quantitativi di hashish) e da Catania, per portare la cocaina nella città del golfo. I membri della gang organizzavano il trasporto della merce, attraverso due automobili, per non destare sospetti. Almeno 22 i viaggi appurati nel periodo tra ottobre del 2009 e aprile del 2010. Nell’operazione sono stati sequestrati anche 3,5 kg di hashish e 30 grammi di cocaina.
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