Fontana cerca una donna, il Pd ce l’ha ma la retrocede

Tempi duri per le quote rosa in politica, a Palazzo Estense il centrodestra non trova una poltrona al femminile e il sindaco cerca di costringere i partiti a indicare un assessore in gonnella. Mentre l'opposizione litiga sulla figura della Oprandi

Ultime ore prima della formazione della giunta e il confronto per le poltrone si fa serrato. Ma anche all’opposizione si discute di posti. C’è un tema tuttavia che curiosamente unisce destra e sinistra e cioè la presenza e il ruolo delle donne. Il sindaco Attilio Fontana, ad esempio, ha esplicitamente chiesto, ieri, ai partiti che lo sostegno di trovare un posto a una quota rosa nella lista dei 9 assessori. «È una mia richiesta che ritengono doverosa – spiega il primo cittadino – le pari opportunità sono inserite nello statuto comunale ma è anche una mia convinzione, credo che le donne facciano a volte le cose meglio degli uomini».

Per assecondare la richiesta del sindaco Fontana bisogna però togliere il posto a uno degli assessori che i partiti hanno già praticamente definito e il punto sta creando molta fibrillazione. Fontana non fa differenza tra Lega e Pdl, secondo lui entrambi i partiti potrebbero trovare un nome al femminile. Il caroccio ha preso male questa posizione e manifesta un po’ di nervosismo sul punto. Gli assessori prescelti sarebbero fino a questa mattina Fabio Binelli (urbanistica) Sergio Ghiringhelli (commercio) Gladiseo Zagatto (polizia locale), Carlo Piatti (decentramento). Donne leghiste all’orizzonte non ce ne sono anche se qualcuno ha fatto nei giorni scorsi il nome di Anna Botter.

Il Pdl invece avrebbe indicato Enrico Angelini (famiglia con educativi e sociali), Piero Galparoli (lavori pubblici), Stefano Clerici (ambiente). Al bilancio andrà un uomo della corrente di Nino Caianiello, mentre anche la corrente del senatore Tomassini avrà un posto (in lizza dovrebbero esserci: Patrizia Tomassini, Benedetta Frattini, Giuseppe Montalbetti, Giorgio Dewolf). La donna assessore potrebbe essere proprio la Frattini oppure potrebbe tornare in gioco la Tomassini (nella foto) che agli educativi si era comunque molto impegnata. 

Tra giunta e consiglio comunale l’unica presenza femminile certa è Luisa Oprandi (nella foto), la candidata sindaco che ha portato il centrosinistra al ballottaggio. L’insegnante varesina manterrà il seggio in consiglio provinciale e anche quello in consiglio comunale. Nel suo partito la accusano di voler strafare, ma intanto le hanno negato la presidenza del gruppo consigliare, carica che non frutta nulla in quanto a soldi e potere ma che all’interno del partito è invece importante. Stasera si riunirà il gruppo di 7 consiglieri e la Oprandi, per non farsi mettere in minoranza ed evitare la spaccatura del voto ha annunciato che rinuncerà a combattere. I suoi sostenitori dicono che il partito sbaglia perché se Luisa andava bene come sindaco, non si capisce perché non vada bene come capogruppo. Chi invece difende la scelta della segreteria cittadina la accusa di aver rifiutato la carica di coordinatrice del centrosinistra allargato, che però non ha alcun valore istituzionale se non si costituisce un gruppo unico del centrosinistra.

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Pubblicato il 14 Giugno 2011
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