Fontana: “Destra e sinistra sono archeologia politica”

Il sindaco risponde a una lettera di Rocco Cordì, consigliere comunale di Sel, e spiega bisogna superare le vecchie appartenenze

Egregio Consigliere Cordì,

ho letto con attenzione la Sua missiva in cui espone con chiarezza una visione, la Sua, sul ruolo di maggioranza ed opposizione.

Ne prendo atto, ne apprezzo la lucidità e la coerenza ma, purtroppo, non la condivido per nulla.

Nella mia attività di amministratore mi sono dovuto occupare anche di archeologia, ma esclusivamente dal punto di vista museale, non certo da quello politico.

In politica ho apprezzato ed apprezzo molto di più la capacità di immaginare e costruire con lo sguardo rivolto al futuro, invece che rimanere ancorato a schematismi ideologici improduttivi, anacronistici e, soprattutto, del tutto scollegati dalla realtà.

Non potrei altrimenti spiegare tutte le battaglie che, da Sindaco, ho condotto, anche in contrasto con l’attuale maggioranza di governo, in nome della collettività che rappresento.

La mia visione del governo locale non prevede la nascita di un partito unico del “volemose bene”, ma certo non è neppure pregiudizialmente contraria alle idee altrui solo in ragione della provenienza. E’, al contrario, la visione di chi vede nel territorio amministrato l’unico vero obiettivo cui rivolgere sforzi e pensieri, che vanno divisi certo in buoni e cattivi, ma non sulla base dell’appartenenza politica.

Sono più di vent’anni che il genio di Giorgio Gaber ha cantato:

 
“Io direi che il culatello è di destra
la mortadella è di sinistra
se la cioccolata svizzera è di destra
la Nutella è ancora di sinistra.
Ma cos’è la destra cos’è la sinistra… “
 

Siamo tutti d’accordo sul fatto che Gaber fosse in grande anticipo sui tempi, però forse oggi proseguire, almeno a livello locale, su questo genere di contrapposizioni sembra un filo antistorico.

Credo che oggi la politica debba affrontare i problemi senza pregiudizi e senza preconcetti, e che abbia il dovere, con onestà intellettuale ed attraverso il confronto, anche aspro se occorre, di scegliere le risposte migliori per la collettività, non le più comode o quelle atte a compiacere i propri sostenitori, le migliori in quanto le più utili ed adeguate ai cittadini.

Egregio Consigliere, sono stato e sarò ancora un Sindaco capace di ascoltare e di accettare il confronto democratico, ne chieda notizia ai Suoi colleghi di minoranza nel passato Consiglio Comunale, non ho mai amato le riserve indiane e spero Lei non ci si voglia rinchiudere da solo rifiutando ogni dialogo, anche se questo è, naturalmente, nelle Sue corde, non dipende da me.

Ad ogni buon conto non tema, saprò amministrare anche operando scelte e se il Consiglio Comunale vorrà condividerle, almeno a maggioranza, tanto meglio, altrimenti si vedrà.

Così vedo le cose perché credo nella Democrazia e non ho mai amato il Centralismo Democratico, Lei certo mi capirà.

Un saluto cordiale.

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Pubblicato il 07 Giugno 2011
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