Il comitato antifascista: “Erano altri a non esser degni in quella sala”
I membri dell'associazione, che ha protestato durante l'intitolazione della sala ad Angelo Castiglioni, spiega il perchè di quel gesto
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Comitato Antifascista in seguito alle polemiche che hanno caratterizzato l’intitolazione della sala consiliare al partigiano e reduce dei campi di sterminio Angioletto Castiglioni.
Siamo veramente dispiaciuti dell’epilogo di una serata che doveva essere di altri toni. Noi del Comitato antifascista non ci stiamo a condividere l’intitolazione ad Angioletto Castiglioni della sala consiliare con i nazi. Abbiamo avvisato in sala consiliare della loro presenza e ne abbiamo chiesto l’allontanamento in quanto, con i loro simboli in bella evidenza, erano una offesa alla memoria di Angioletto che non è un gadget da esporre, ma un uomo e una storia da rispettare prima e da seguire poi. Avevamo già, nel cortile del Comune e ben prima dell’intitolazione, invitato il consigliere Lattuada a lasciar fuori il suo seguito di "arditi" assolutamente fuori luogo sempre, per l’occasione più che mai. Non lo ha fatto. Nessuno ha fatto niente, se non farli scortare all’uscita dalla forza deputata all’ordine. Ma allora erano stati riconosciuti come nazi o no? Caro Sig. Sindaco, nostro compagno di diverse iniziative fra memoria e antifascismo, anche nella vicinanza fino all’ultimo ad Angioletto, le lasciamo la scopertura in sala consiliare della targa dedicata al concittadino partigiano, torturato, deportato, e in seguito non creduto e internato e nel tempo nuovamente offeso, alla presenza di chi espone le celtiche e l’88 (HH, Heil Hitler). Noi antifascisti del Comitato a questo punto però ce ne andiamo, e così abbiamo fatto. Abbandoniamo questo scempio di rappresentazione urlando il nostro sdegno perché pensiamo che la forma (intitolazione) sia sostanza (rispetto) e proveremo ad onorare altrove ed altrimenti quanti si sono spesi per la libertà come la storia dell’amico e compagno Angioletto racconta; continueremo a renderne vivo il ricordo con l’impegno quotidiano e nel presente. Se vuole Sig. Sindaco sa dove trovarci, restiamo come sempre pronti al rapporto con le istituzioni, ma non "a disposizione tout court". E’ quindi necessario, come le abbiamo già scritto qualche giorno fa, distinguere e scegliere, perché la confusione di una intitolazione ad Angioletto alla presenza evidente di nazi che non ossequiano nemmeno con l’applauso le parole lasciate scritte da Angioletto è foriera di tempi peggiori. Caro Sindaco sono e saranno questioni di coerenza e di rispetto della Costituzione – parole sue nell’atto del giuramento alla carica che le spetta- che dovrà affrontare anche a partire dai personaggi presenti nella sua maggioranza, da chi li accompagna e dalla cultura che gran parte di questa città esprime e che ha eletto Lei a Primo Cittadino.
Intanto lanciamo un appello a tutte le forze democratiche ed antifasciste cittadine perché ci si trovi e ci si attivi su questioni che hanno a nostro avviso oltrepassato la soglia dell’emergenza.
Delusi e sdegnati
il Comitato Antifascista di Busto
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