Il riscatto degli anni di laurea si fa on line

Conviene per due motivi: uno legato al calcolo che tiene conto oltre che dell'età dell’iscritto e del numero di anni oggetto della domanda, anche dello stipendio percepito al momento della presentazione della domanda

Gli anni del corso di laurea possono diventare anni di lavoro ai fini pensionistici. Per farlo occorre pagare i contributi da riscatto, a proprie spese per il periodo interessato. La domanda può essere presentata on line con le nuove modalità recentemente introdotte dall’Inps.
Sono equiparati alla laurea: quella conseguita all’estero, quella in teologia o in altre discipline ecclesiastiche conseguite presso facoltà riconosciute dalla Santa Sede. Sono inoltre riscattabili, anche i periodi corrispondenti alla durata dei corsi di studio universitario, a seguito dei quali siano stati conseguiti i diplomi universitari: i diplomi di specializzazione e i dottorati di ricerca, successivi alla laurea e di durata non inferiore a due anni.
Il riscatto degli anni di laurea potrebbe essere il primo vero passo nella costruzione della pensione da parte di un giovane e perché no, il regalo di laurea dei genitori che, in modo lungimirante e ben ponderato, gettano le basi per un lungo cammino.
Riscattare subito gli anni di studio, conviene almeno per due motivi. Il primo legato al calcolo che viene elaborato, tenendo conto oltre che dell’età dell’iscritto e del numero di anni oggetto della domanda, anche dello stipendio percepito al momento della presentazione della domanda. Quindi quasi sempre si tratta di un importo basso che, nel caso in cui il giovane non sia ancora occupato, viene sostituito dal minimale imponibile per artigiani e commercianti.
Il secondo  deriva dal fatto che in caso di pagamento dilazionato, possibile fino ad un massimo di 120 rate, il contributo (che rimane fisso) si svaluta a causa dell’aumento del costo del denaro.
Va detto che  è possibile riscattare solo gli anni del corso legale di laurea, e che, ancorché sia possibile scegliere se riscattare tutto il corso ovvero singoli periodi, chi non ha concluso gli studi non potrà avvalersi di questa facoltà.  
Dal 1° gennaio 2008, riscatto degli anni di laurea, è consentito ai giovani laureati, anche senza lavoro e non iscritti a forme previdenziali. In tal caso, la deducibilità dal reddito del contributo di riscatto può essere fatta valere in alternativa dai familiari che li hanno fiscalmente a carico.
Il riscatto della laurea comporta due conseguenze: anticipare la data di pensionamento ed incrementare l’importo della pensione.
Sono questi due effetti, peraltro congiunti, unitamente alla deducibilità fiscale dell’onere, che determinano sia la decisione di effettuare o meno il riscatto sia di quando richiederlo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Giugno 2011
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