La Lega: crocifisso in tutte le stanze della Regione o multa fino a 1.200 euro
La proposta in un progetto di legge appena presentato. Il Pd: «Non si strumentalizza un simbolo così importante». Ma i leghisti sono già pronti a modificare il testo
Il crocifisso in tutte le stanze della Regione Lombardia. E per chi non lo fa, multe da 120 a 1.200 euro. La proposta, ufficializzata in un progetto di legge già depositato (n. 74), arriva dalla Lega Nord e in particolare dai suoi consiglieri regionali.
"Lo Statuto d’Autonomia della Regione Lombardia – si legge nel primo dei quattro articoli delle proposta – sancisce che la Regione persegue, sulla base delle sue tradizioni cristiane e civili, il riconoscimento e la valorizzazione delle identità storiche, culturali e linguistiche presenti sul territorio. Il Crocifisso rappresenta il simbolo della civiltà e della cultura cristiana, nella sua radice storica, come valore universale, indipendente da una specifica confessione religiosa ed è un simbolo idoneo ad esprimere l’elevato fondamento dei valori civili che sono i valori che delineano l’attuale ordinamento regionale e statale".
Da qui quindi la proposta già presentata settimana scorsa alla Commissione Cultura del Consiglio Regionale: se il pdl dovesse passare così sarebbe "fatto obbligo esporre l’immagine del crocifisso, o un’icona cattolica, in ogni edificio, nonché in ogni locale, degli immobili regionali". E per chi non dovesse provvedere "la mancata esposizione del crocifisso comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 120,00 a euro 1200,00".
Questa ipotesi legislativa era già nata mesi fa, in occasione del ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo di una cittadina di origine svedese che chiedeva di togliere il simbolo reliogioso dalle aule scolastiche.
Una proposta quella leghista che, così formulata, non è stata accolta positivamente in Commissione, anche dalla componente cattolica dell’opposizione. «Da cristiani proviamo un grande imbarazzo nel commentare questo progetto di legge – dicono i consiglieridel Pd Fabio Pizzul e Mario Barboni – per due ragioni distinte: innanzitutto perché nel testo viene data una rappresentazione del crocifisso puramente simbolico-culturale, spogliandolo di fatto della sua valenza fortemente religiosa. Inoltre, da un punto di vista amministrativo, le sentenze riportate nel documento, al contrario di ciò che sostengono i colleghi della Lega, sanciscono il diritto di esporre il crocifisso senza alcun riferimento all’obbligo. Non si strumentalizza un simbolo importante come il crocifisso».
Ma la presidente di commissione Luciana Ruffinelli (Lega Nord) non ha apprezzato questa uscita del Pd sui gionali e sui blog (ad esempio quello di Fabio Pizzul). «Ho proposto di aprire un tavolo di confronto, ma loro hanno risposto attaccando in questo modo vergognoso».
Secondo Ruffinelli, la Lega è infatti disponibile a modificare varie parte del progetto, che lei stessa definisce "troppo regolamentare". «Il nostro obiettivo, che nel testo forse non emerge chiaramente, è quello di esporre un simbolo che appartiene sia ai cristiani che hanno fede, sia ai non credenti che si riconoscono però in valori universali». L’idea è quindi di limitare l’esposizione alle aule istituzionali (sala del Consiglio e delle Commissioni) e di togliere le sanzioni. «Il Popolo delle Libertà è dispobile a votare favorevolmente – spiega -. Ora voglio vedere fino a che punto gli esponenti dell’opposizione che si dicono cattolicissimi sono disponibili al confronto per avere il crocifisso in sedi istituzionali».
Avanti quindi, con o senza l’opposizione. La seduta di giovedì si è chiusa con l’auspicio della presidente Luciana Ruffinelli al dialogo, ma il gruppo di lavoro non si riunirà prima di una settimana. Nei prossimi giorni infatti i consiglieri democratici saranno a Gerusalemme in visita ufficiale.
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