La sfida di Molinari: “Oprandi portavoce di tutti, anche di Sel”
Roberto Molinari, segretario cittadino dei democratici, risponde a stretto giro di posta a Rocco Cordì: "In consiglio faccia un passo indietro"
«Cordì vuole fare una grande Sel, ma noi siamo il Pd…». Roberto Molinari, segretario cittadino dei democratici, risponde a stretto giro di posta al leader cittadino del partito di Vendola, Rocco Cordì, che chiede al centrosinistra di aprirsi a una grande assemblea con la città e di mettere da parte il contrasto sul ruolo di Luisa Oprandi
«Mi fa piacere che rientri dopo 25 anni in consiglio – spiega Molinari – ma devo dire che dal linguaggio che usa, mi sembra rimasto agli anni settanta e ottanta. Una visione un po’ statica, ad essere sincero. Il confronto con la città è giusto, ma non sminuiamo così la partecipazione di tanta gente che ha costruito il programma elettorale, anche dentro i partiti».
Molinari non ci gira intorno e sfida Cordì a dimostrare con i fatti che voglia valorizzare davvero il ruolo della Oprandi:
«Al primo consiglio c’è stato un fatto significativo – spiega il segretario – al sindaco Fontana ha risposto Luisa Oprandi e non i capigruppo. Questo è il tono che io mi aspetto dall’opposizione del centrosinistra. Quando l’occasione lo impone che sia il sindaco ombra, Luisa Oprandi, a fare il controcanto del sindaco. Se Cordì è coerente con quello che pensa e dice, quando il 14 luglio ci sarà la discussione sulle linee guida di Fontana, mi aspetto che tutta la coalizione parli con una sola voce, senza personalismi. D’altronde se Cordì di Sel e Milani dell’Idv erano disponibili e entrare in giunta come assessori devono anche essere disponibili a essere rappresentati da una sola voce in queste situazioni».
Cosa pensa le assemblee cittadine aperte alla gente di cui parla Cordì?
«Credo che abbia in mente di fare una grande Sel della coalizione di centrosinistra. Il Pd ha già coinvolto i propri candidati nei processi decisionali, al direttivo cittadino vengono invitati anche tutti coloro che erano in lista, compreso i non iscritti. Non hanno possibilità di voto ma di parola sì, dunque partecipano ai processi decisionali».
Il successo relativo della Oprandi necessita percorsi nuovi rispetti al passato?
«Cordì ha scarsa memoria, Alfieri è diventato un leader politico grazie al consiglio comunale, ma se si vuole trasformare i partiti e gruppi consiliari in movimenti, noi non siamo disponibili né al movimentismo né all’assemblearismo. Bisogna invece interpretare istituzionalmente quel forte appoggio avuto alle elezioni».
«Bisogna dialogare con gli elettori dell’Udc, con quelli che non hanno seguito le indicazioni dei dirigenti e hanno votato Oprandi. I loro capi sono stati cacciati dalla Lega e poi hanno tentato di svendersi per un piatto di lenticchie. E poi è una balla che Morello lo volevamo fare candidato sindaco…»
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