Pisapia: “Da Milano è uscita un’Italia nascosta”
Il primo discorso del sindaco: «I milanesi vogliono che la politica riscopra una dimensione etica. Niente più "auto blu", ma Punto in condivisione». Segnali negativi dall'analisi del bilancio
Poco prima delle 20 il Sindaco Giuliano Pisapia prende la parola per la prima volta nell’Aula di Palazzo Marino. Le prime parole sono per presentare la sua giunta: «Sono lieto e fiero di presentare la mia giunta, composta per il 50% da donne e il 50% da uomini. Una squadra scelta in piena autonomia dalla logica partitocratica: faremo un buon lavoro nell’interesse della città».
Segue il tanto atteso discorso di Pisapia. «Il voto amministrativo e quello ai referendum dimostrano che i milanesi hanno deciso di aprire una nuova stagione politica: c’è un sentimento di grande impegno e una voglia di partecipare alla vita pubblica. Dobbiamo essere uniti intorno a un obiettivo comune per trasformare il sogno in realtà. E il nostro compito di amministratori sarà quello di cogliere e indirizzare questo risveglio civico».
Pisapia parla di un nuovo corso amministrativo, ma prima di presentare le linee guida per i prossimi cinque anni ringrazia il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi. «Sarò il sindaco di tutti – promette -: lavorerò guardando al futuro, ma anche cercando nel passato una guida per superare le difficoltà che non mancheranno. Daremo voce a tutte le diverse componenti della società, a partire dai consigli di zona».
Secondo Pisapia, sembra che da Milano «sia uscita un’Italia quasi nascosta. Un’Italia e una Milano che chiedono coraggio a chi è stato eletto per costruire un futuro migliore. E quindi anche di rinunciare a piccoli privilegi: non avremo “auto blu”, avremo Punto bianche in condivisione. Milano ci ha fatto un dono: ci ha insegnato che la buona politica dà prestigio all’immagine di una città. Moralità rispetto, correttezza: i milanesi hanno detto chiaramente che vogliono che la politica riscopra una dimensione etica».
E una nota, amara, sul bilancio. «A un primo esame si rileva un andamento assai negativo delle entrate. Non appena saranno terminate le verifiche darò comunicazione alla città». Ma alla città Pisapia promette anche un patto per la crescita. «Vogliamo un nuovo stile di educazione civica e di rispetto di tutti, anche nei rapporti con il consiglio comunale e i dipendenti». Pensa alle opportunità per tutti, Pisapia, ma anche alla conciliazione dei tempi per i genitori e soprattutto per le mamme. Pensa alla precarietà, uno dei problemi da affrontare. Ma anche il welfare «che non lasci ai margini i deboli e gli anziani». Tutto per creare una città a misura «di bambino e quindi di tutti. Una Milano in cui nessuno si senta solo e straniero». E ancora una città «più verde e sostenibile, affrontando i grandi tempi dell’inquinamento e del traffico».
Tutto questo nel rispetto del volere dei cittadini, scandisce Pisapia. «Vogliamo una Milano che colga l’occasione di Expo 2015, lasciando in eredità ai cittadini non solo occupazione, ma anche conoscenze».
Una sfida entusiasmante per Pisapia: «So che daremo tutti il meglio di noi stessi: auguri a tutti e lavoriamo per il bene della città».
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