Quale sarà il destino degli Alpini?

Il Gruppo delle penne nere della città compie 80 anni. Una storia fatta di impegno civile e sociale. Oltre 200 mila euro donati in beneficenza. La riflessione di Silvio Botter, una delle grandi anime di questa gloriosa associazione

Nella storia di una nazione, il passare degli anni porta automaticamente tutto ad evolversi e a cambiare: come gli aspetti sociali e gli aspetti economici. Esiste tuttavia una associazione che col trascorrere degli anni ha mantenuto intatto, pur innovandosi, gli aspetti fondamentali dell’atto costitutivo redatto dai padri costituenti nel 1919 sul Monte Ortigara. Questa è l’Associazione Nazionale Alpini, della quale il Gruppo di Varese ne fa parte fin dal lontano 1931.
Passati gli anni delle guerre che hanno visto gli alpini, unitamente agli altri reparti del nostro esercito, pagare un tributo notevole in termine di vite umane: il Gruppo di Varese è stato sempre vicino alla sua comunità cittadina, mettendosi a disposizione sia per interventi assistenziali che per interventi civici.
Narrare ottant’anni di vita associativa non è cosa facile e nemmeno semplice: piace ricordare i soci fondatori che con tenacia e senso civico costituirono in Varese il primo Gruppo, presenziando a tutte le manifestazioni patriottiche, allora molto diffuse.
Poi ci fu nel 1946 la rifondazione del Gruppo  (ricordiamoci che l’Italia usciva da una guerra civile in cui gli alpini si combatterono su fronti opposti ) e non  fu cosa facile, ma lo spirito di corpo e la capacità di aggregazione appresa durante il servizio militare ebbe il sopravvento (questo non vuol dire dimenticare) unita anche alla capacità di perdonare.
È durante gli anni Settanta che il Gruppo iniziò a modificare la vita associativa, adeguandosi ai tempi e facendosi partecipe dei bisogni della collettività. Nel 1974 con l’inaugurazione al Campo dei Fiori delle Tre Croci iniziava quella che sarebbe diventata La Festa della Montagna. Punto di riferimento di ogni varesino o varesotto nel periodo ferragostano.
Sempre nel 1974 l’Associazione Nazionale Alpini riconosceva la figura associativa: degli "Amici degli alpini". Ovvero coloro che pur non avendo militato nelle truppe da montagna ne condividevano il modo di operare e di agire. Ecco che la società Escursionisti Campo dei Fiori iniziava quella silente ma concreta collaborazione che dura in maniera pregnante tutt’oggi.
Nel 1976 con il terremoto del Friuli molti alpini del Gruppo,  unitamente alla Sezione varesina,  furono coinvolti in quella che ottusamente alcuni politici avevano definito “delirante iniziativa”; ovvero l’intervento di ricostruzione in Friuli. Un fatto d’orgoglio fu che gli stanziamenti statunitensi raccolti non furono dati al Governo Italiano ma all’Associazione Nazionale Alpini, e si trattava di diversi miliardi di lire.
Dobbiamo ricordare che da quella operazione l’allora ministro varesino Giuseppe Zamberletti creava in embrione quella che sarebbe in seguito diventata la Protezione Civile.
Nel 1980 nasceva la sezione”canora” del Gruppo : il Coro ANA Campo dei Fiori. Questo per tramandare i nostri canti e diffondere la cultura alpina. Sul finire degli anni Ottanta  un’altra manifestazione legava gli alpini varesini alla Città: il concerto natalizio “Il piacere di donare”. Era il momento in cui il ricavato della Festa della Montagna veniva donato (non in forma caritatevole) ad associazioni o enti operano nel campo della solidarietà. Quanto è stato donato?
In danaro sicuramente più di 200.000 euro, in ore lavorate non si è in grado di fare un elenco.
Un dato preciso l’abbiamo per il 2010:  24.000 euro donati e 1.960 ore effettuate gratuitamente a favore della collettività.
Oggi ben sette automezzi circolano per la nostra città con scritto sulle fiancate: dono del Gruppo alpini di Varese. (Sarebbero ancora molte le cose da dire su quanto il Gruppo ha fatto nella città e per la città in ottant’anni)
Ora ci si domanda quale sarà  il futuro del Gruppo?  Fra qualche anno ci saranno ancora alpini?  È giusto che debbano andare persi tutti quei valori di eticità, solidarietà, amicizia, che negli anni questa associazione ha saputo trasmettere alla collettività?
Oggi cominciamo infatti a parlare del nostro futuro. La sospensione della leva (eufemismo perché in realtà si tratta si soppressione) per giocoforza ridurrà sempre più i nuovi iscritti. Quindi dovremo guardarci allo specchio e valutare se i valori associativi che prima ho elencato debbano andare persi o tramandati a generazione che ne condividano le finalità.

Galleria fotografica

La festa è qui in montagna 4 di 26
Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 17 Giugno 2011
Leggi i commenti

Galleria fotografica

La festa è qui in montagna 4 di 26

Galleria fotografica

Campo dei Fiori: alpini in festa 4 di 17

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.