Salviamo i rospi e le biodiversità
Presentato alla Fondazione Cariplo un progetto a difesa delle risorse naturali a nord di Varese. Sottopassi per i simpatici anfibi e “foto trappole” per riprendere la fauna selvatica
Un progetto per difendere l’anima verde che caratterizza il nord della provincia di Varese. A proporlo sono la Comunità montana Valli del Verbano e la LIPU-BirdLife Italia, che insieme hanno partecipato al bando della Fondazione Cariplo “Valorizzare e tutelare la biodiversità” scaduto poche settimane fa. In palio ci sono i finanziamenti necessari a sostenere una serie di azioni concrete per la salvaguardia delle risorse naturali che dal Parco Campo dei Fiori si estendono verso nord, in direzione della Val Veddasca fino al confine svizzero.
«L’idea è scaturita dal progetto Rete biodiversità che dal 2007 ci impegna a tutelare i due corridoi naturali di collegamento tra il Parco Campo dei Fiori e il Parco del Ticino, indispensabili agli scambi ecologici – spiega Massimo Soldarini, della sede nazionale LIPU-BirdLife Italia -. La Comunità montana Valli del Verbano ha considerato in modo virtuoso l’opportunità di estendere le azioni di tutela anche a nord del Campo dei Fiori e ci ha coinvolto nella definizione di un nuovo progetto che, se approvato dalla Fondazione Cariplo, sarà avviato nel prossimo ottobre per concludersi nella primavera del 2014».
Concretamente, LIPU e Comunità montana hanno suddiviso il programma su due piani. Il primo riguarda uno studio di fattibilità degli interventi necessari a conservare e valorizzare i corridoi ecologici tra il Parco Campo dei Fiori e l’estremo nord della provincia di Varese. Spiega Marco Magrini Presidente dell’Ente montano: «Sulla scorta di quanto fatto per “Rete biodiversità”, coinvolgeremo i 36 Comuni e tutti gli enti territoriali presenti nei 25 chilometri che separano il Parco Campo dei Fiori dal confine svizzero per sensibilizzarli sulla necessità di preservare la naturalità del territorio, promuovendo l’inserimento di specifici impegni di tutela nelle locali pianificazioni comunali e forestali».
L’altro versante del progetto riguarda una serie di azioni concrete a difesa della biodiversità. La creazione di quattro sottopassi sulla statale 394 potrebbe risolvere definitivamente il problema dell’attraversamento stradale da parte di alcune specie di anfibi, che nel periodo di riproduzione migrano dai luoghi di svernamento esponendosi al falcio delle automobili e al conseguente rischio di estinzione locale. Il paziente lavoro delle Guardie ecologiche volontarie, che da anni cercano di porre un argine alla strage di rospi impegnandosi ad assisterne il passaggio sulla statale, potrebbe finalmente essere supportato con efficacia.
Anche il recupero dei cosiddetti “prati magri” è funzionale alla conservazione della biodiversità: si tratta di aree aperte molto asciutte ed esposte al sole, un tempo zone di pascolo e oggi fondamentali per la conservazione della biodiversità, in quanto sono l’habitat naturale di specie floristiche e faunistiche a diffusione molto limitata
Ed è proprio la sensibilizzazione un altro aspetto fondamentale del progetto. Sotto questo profilo, Comunità montana e LIPU-BirdLife Italia hanno programmato due interventi. Il primo riguarda un Osservatorio naturalistico multimediale da realizzare nella sede della Comunità per rivolgersi a scolaresche, cittadinanza, turisti, frequentatori della vicina pista ciclopedonale. L’interno sarà allestito con un percorso didattico composto da immagini e testi e con due schermi che trasmetteranno brevi filmati sulle peculiarità dell’ambiente locale, sulle specie animali e vegetali che lo popolano, sulle criticità che lo minacciano, compresa la problematica delle connessioni ecologiche. «La particolarità è che le immagini verranno continuamente aggiornate, incentivando il ritorno dei visitatori, grazie agli scatti realizzati dalle foto trappole: apparecchi dotati di telecamera e rilevatore a raggi infrarossi, che permetteranno di riprendere la fauna locale», annuncia Marco Magrini.
L’altro intervento di divulgazione riguarda la realizzazione di un percorso natura lungo il tratto forestale, già solitamente frequentato da camminatori, turisti e ciclisti, che collega la frazione di Cavona, nel territorio di Cuveglio, a Rancio Valcuvia. «In questo caso – spiegano i Comuni interessati – prevediamo di installare otto pannelli didattici circa le particolarità del territorio e le problematiche connesse alla rete ecologica. Non solo, pianteremo anche una serie di piccole tabelle che fungeranno da palestra per il riconoscimento della vegetazione autoctona, uno strumento molto utile per la didattica delle scuole primarie che spesso si ferma all’insegnamento della struttura generale di una pianta, ma che non fa distinzioni tra una specie e l’altra. Attraverso la divulgazione di 500 schede didattiche aiuteremo i bambini a conoscere la vegetazione locale. Le schede saranno riprodotte anche sui pannelli piantati lungo il percorso natura, ma il nome della pianta sarà appositamente coperto, così che i piccoli, accompagnati dalle maestre, potranno verificare la loro capacità di riconoscere le varie specie locali».
Il progetto è ora in attesa di una risposta da parte della Fondazione Cariplo, che annuncerà i vincitori del bando intorno alla seconda metà di luglio. Se la proposta sarà accolta, i due promotori riceveranno circa 210 mila euro, pari al 60% della spesa totale prevista. La restante quota verrà suddivisa tra le stesse LIPU e Comunità montana, che, da parte sua, investirà nel progetto una serie di finanziamenti ottenuti grazie ad alcuni bandi europei a sostegno dello sviluppo rurale e della gestione forestale e agronomica. Agli abitanti della zona, dunque, l’operazione non costerà un euro.
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