“Stie se ne va? Speriamo!”

Un coro di proteste per le condizioni del trasporto pubblico in città: corse ridotte, manutenzione assente, scarsa informazione. E gli utenti ammettono: “Il biglietto non lo paga nessuno”

La notizia dell’imminente abbandono di Busto Arsizio da parte di Stie non suscita grossi rimpianti tra gli utenti del servizio pubblico: in piazzale Solaro, nodo cruciale del trasporto cittadino, si alza un coro di lamentele contro orari, percorsi e condizioni degli autobus. E sostenere l’opinione opposta non è facile, visto che proprio nel corso delle interviste un mezzo della linea 5 impiega oltre dieci minuti per avviarsi, con abbondanza di fumo e rumori molesti proprio all’ingresso dell’ospedale. Alla fermata scuotono la testa: “I problemi di manutenzione sono gravissimi – spiega il signor Lopresti – anche perché non ci sono più meccanici, ormai ne è rimasto soltanto uno che dovrebbe controllare tutto il parco mezzi. Della puntualità non mi lamento, ma se l’autobus si rompe e la corsa salta è un bel problema: da Sant’Anna ne abbiamo solo uno all’ora…”. Ancora più duri i giudizi di altri utenti, come la signora Giovanna: “Non funziona nulla: i mezzi in sé sono pessimi e mal tenuti, poi saltano le corse e non arrivano mai all’orario stabilito. Stie se ne va da Busto? Speriamo che finalmente il servizio migliori…”. Anche la riduzione delle corse attuata all’inizio del mese di aprile, in conseguenza dei tagli sul trasporto pubblico a livello regionale, ha esasperato molti cittadini: “Nei giorni festivi non ci sono più mezzi da Beata Giuliana – denuncia Gina Rossetti – ho smesso anche di andare al cimitero, perché dal nostro quartiere non ci arriva neanche un pullman. E poi la linea 3, che da Beata Giuliana dovrebbe arrivare fino al centro, si ferma regolarmente qui all’ospedale, dove ci fanno scendere per aspettare un altro autobus”.

“Si lamentano tutti – aggiunge Silvana, anche lei in attesa alla fermata – sono qui da un’ora e una delle due corse previste non è mai passata. Gli orari non sono mai chiari e comunque non vengono rispettati”. Un’altra viaggiatrice, che preferisce rimanere anonima, denuncia anche i comportamenti degli autisti: “Guidano parlando al cellulare, restano fermi per decine di minuti con il motore acceso: se non è uno spreco questo… E poi il servizio è disastroso, le corse saltano spesso: quando posso vado sempre a piedi”. Gli utenti dei mezzi pubblici ammettono però che pagare il biglietto è più l’eccezione che la regola: “Con il biglietto vedo salire pochissime persone. Anche perché nessuno controlla, e chi prova a farlo rischia addirittura di essere minacciato”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Giugno 2011
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