Storia di un aereo, futuro della provincia

Ospiti di primo piano alla presentazione del libro sull'M436. Il Ministro Maroni parla del Governo:"Nel settore aeronautico come nel sostegno all'industria servono meno tagli e più coraggio"

Ufficialmente si presentava la biografia dell’M436 oggi, martedì 14 giugno, a Villa Recalcati. Ma la miscela per un evento di portata maggiore c’era tutta. Innanzitutto per l’oggetto del discutere, l’aereo fiore all’occhiello della Finmeccanica che è anche l’espressione di un vocazione industriale insita nel dna della nostra provincia. C’erano i grandi ospiti, a partire dal presidente di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini e dal ministro dell’Interno Roberto Maroni, e infine c’era la voglia di tracciare una via per la ripresa economica, che nella nostra provincia passa anche dal settore aeronautico, «un’industria che qualifica il nostro territorio grazie alla presenza di Alenia Aermacchi e Augusta Westland e che – ha auspicato il presidente della Provincia Dario Galli – potrebbe caratterizzare anche l’insegnamento trasformando il territorio in un centro di eccellenza didattico del settore».
Al centro del dibattito è stata però la storia di questo “gioiello dei cieli”, l’M346, una narrazione trascritta dal giornalista Marco Sotgiu che parte addirittura dalla fine degli anni ’80, attraversa la crisi del sistema bipolare e della guerra fredda, e compie 20 anni di progettazione e realizzazione che si intrecciato con ogni cambiamento della geopolitica internazionale.
Alle cerimonia di presentazione di questa inedita biografia, c’erano tanti dei protagonisti che hanno scritto la storia di questo aereo. C’era il presidente Guarguaglini, l’amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Orsi, i presidente di Augusta Westland Giorgio Brazzeli, l’amministratore delegato di Alenia Aeronautica e respondabile del settore aeronautico di Finmeccanica Giuseppe Giordo, il professor Giovanni Zanetti, già sottosegretario al ministero dello sviluppo economico e l’autore del libro Marco Sotgiu.
Tutti per celebrare il piccolo tesoro che «è riuscito a decollare dal 2004 ma che ancora sta prendendo quota». Sì, perché se la tecnologia di questo velivolo d’addestramento, tra i più avanzati attualmente disponibili sul mercato, è indiscutibile, si tratta ora di riuscire a venderlo nel mondo. L’aereo ha già cominciato a volare nei saloni di mezzo mondo, da Londra a Parigi al deserto degli Emirati Arabi, dalla Grecia a il Ministro Roberto Maroni e l'onorevole Daniele MarantelliSingapore ma, si sa, sono talmente grosse e delicate le trattative di vendita di queste “Ferrari con le ali” che ogni sforzo non può andare sprecato.
Di sicuro c’è che ogni contratto concluso significa innanzitutto «possibilità di sviluppo per l’Italia e per il nostro territorio in particolare». Parola del Ministro Roberto Maroni, che sull’M346 è riuscito anche a farci un giretto per i cieli lombardi. «Un aereo – ha spiegato il ministro – che è frutto anche del patrimonio industriale di questa provincia. Un patrimonio che va valorizzato, che ha una sua fisionomia e un’identità, e che deve il suo successo a tutte le persone che ci lavorano». Una valorizzazione che secondo il ministro deve passare anche dalla politica. E qui Roberto Maroni ha evocato anche quella parola, «coraggio», che la dialettica politica di questi giorni vuole essere in “contrasto” con il rigore nei conti imposto dal ministro dell’economia Giulio Tremonti: «sostenere questo settore – ha spiegato Maroni – significa evitare i tagli ma non solo, vuol dire anche mettere a disposizione le risorse necessarie. In questo come in altri settori. E questo perché si tratta di un investimento sul futuro di tutta l’industria italiana. Ci sono governi tecnici che hanno fatto provvedimenti importanti in queste direzioni, non vedo perchè non le debba fare un "Governo politico"».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Giugno 2011
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