Teatro di Varese: cittadini, veri attori e protagonisti delle scelte
L'intervento dell'ordine degli architetti di Varese sul percorso che si è appena aperto per la valutazione ambientale strategica del nuovo teatro
Le conferenze pubbliche su “La città e il teatro”, sia l’incontro di mercoledì scorso, sia quello in programma il 18 luglio, non sono delle semplici seppure interessanti conferenze tenute da soggetti di accreditata competenza culturale e professionale. Sono molto di più! Sono il nucleo democratico del processo di partecipazione promosso dalla normativa vigente in materia di Valutazione ambientale strategica (Vas) che si applica a tutti i principali iter di trasformazione del territorio. Questi incontri vanno ben oltre la “semplice” opportunità di ascoltare relatori di qualità, hanno lo scopo ben più delicato ed evoluto di informare i cittadini affinché loro stessi, entro un termine determinato – nel caso specifico entro il prossimo 31 luglio -, formulino le proprie considerazioni, proposte, stimoli all’Amministrazione.
Questo patrimonio di contributi sarà oggetto di valutazione da parte dell’Ente comunale che potrà attingervi e assumerne le idee e le proposte più interessanti.
Si tratta in definitiva della concreta attuazione di un reale processo di partecipazione democratica, aperto ed accessibile, con facilità, a chiunque.
Questo è ciò che, da parte di questo Ordine, preme sottolineare ed evidenziare ai lettori, convinti come siamo che la qualità della nostra città e delle architetture che la compongono, specie se tanto rilevanti quanto nel caso specifico, dipende soprattutto dalla consapevolezza e dal ruolo di attori centrali, di veri committenti, che i cittadini assumono nel processo decisionale e progettuale. La procedura in atto apre quindi le porte ad un primo livello di attiva partecipazione della città al suo stesso processo di trasformazione ed evoluzione, speriamo che l’occasione sia compresa e utilizzata.
Per quanto attiene il merito delle relazioni tenute da Adriano Gallina e Fabio Sartorelli, la cui competenza e professionalità in materia è validata sul nostro territorio dai qualificati frutti del rispettivo impegno nella conduzione dei teatri gallaratesi e della stagione musicale varesina, non si può che plaudere alla chiarezza e competenza con cui hanno saputo esporre gli auspicati e possibili scenari culturali, operativi e gestionali cui dovrebbe mirare la nuova struttura teatrale.
Da architetti abbiamo particolarmente apprezzato il disegno che si è dato del ruolo sociale e urbano che un teatro e, magari, una nuova biblioteca potranno svolgere nella città. Un disegno che vede i cittadini nel ruolo di attori della scena urbana e non di semplici comprimari o spettatori.
Queste ultime considerazioni si sono mosse all’interno di quegli stessi argomenti che sono stati recentemente oggetto di un interessante scambio di opinioni, tramite stampa, tra questo stesso Ordine e Adriano Gallina e rispetto al quale desideriamo esprimere, relativamente a quanto da lui affermato nella corrente occasione, la nostra totale convergenza di opinione.
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