Unicomal lancia l’allarme sull’inquinamento

L’Unione Comitati Comprensorio Malpensa (Uni.Co.Mal.) torna alla carica per chiedere un intervento serio a tutela della salute della popolazione intorno all’aeroporto. La denuncia del presidente dell’unione Beppe Balzarini parla chiaro: l’inquinamento acustico e ambientale è oltre i livelli di accettabilità. «Detto questo l’inquinamento rumore lo possiamo misurare nell’immediato, l’ aumento non indifferente delle malattie dovute all’ipertensione nei nove comuni dell’area Cuv – Arsago Seprio, Casorate Sempione, Somma Lombardo, Cardano al Campo, Samarate, Gloasecca, Vizzola Ticino, Ferno, Lonate Pozzolo – è in aumento», in controtendenza con il dato regionale. L’inquinamento ambientale invece, che provoca l’aumento delle malattie respiratorie in particolare e di molte altre patologie, «lo possiamo misurare solo sul periodo medio-lungo – dati attendibili e certi richiedono un monitoraggio di 15/20 anni – e possiamo renderci conto della gravità della situazione quando è troppo tardi per intervenire e il problema è già diventato un disastro ambientale».
I dati per ora disponibili, basati su un’analisi iniziata nel ’97 dall’ Asl della provincia di Varese, confermano quanto detto: i ricoveri per malattie respiratorie nei comuni del Cuv sono aumentati del +23,8%, e i decessi dovuti alla stessa causa del +10,7%. I dati sui ricoveri per patologie generiche sono in aumento addirittura a fronte della diminuzione che subiscono in tutta la Regione: +2,8%, rispetto al -5,3%, registrato nei comuni che non rientrano nell’area Cuv. In effetti, tempo addietro c’è stato un Decreto D’Alema che imponeva la creazione di un osservatorio ambientale ed epidemiologico nella zona, ma dell’osservatorio previsto dall’emanazione nessuna traccia. «Il problema – continua Emiro Nerini, altro rappresentante di Unicomal – non è tanto l’aeroporto in sè, ma l’area in cui è stato realizzato. La zona è un catino ristagnante, i dati di Cranfield University of Aeronautics dicono che dove è stato costruito l’hub per oltre il 95% dell’anno i venti soffiano a meno di un metro al secondo: gli agenti inquinanti restano dove sono, con il risultato che i 35 giorni di sforamento del limite (50 microgrammi per metro cubo) di polveri sottili nell’aria concessi dall’unione europea vengono esauriti nei primi due o tre mesi dell’anno dai comuni Cuv». La Regione Lombardia, dal canto suo, con la legge 24 del dicembre 2006 ha dichiarato i nove comuni Cuv “in risanamento”, evitando così le sanzioni della C.E. Ma la stessa Regione al contempo – denuncia UniCoMal – da tempo spinge per ampliare lo scalo milanese, una scelta che definiscono «criminale». Il rapporto epidemiologico dell’Asl di Varese comunque conclude dicendo che non è possibile stabilire un rapporto diretto causa-effetto tra l’aumento dei danni alle persone e gli agenti inquinanti rilasciati dagli aeromobili. «Resta comunque il fatto che, nonostante le numerose segnalazioni fatte alla Procura e alle amministrazioni locali, abbiamo dovuto essere noi, associazione di privati cittadini, i diffusori di questi dati, ed eccezion fatta per il comune di Casorate che si sta mobilitando in modo serio nessuno ha ancora intrapreso iniziative o firmato accordi per porre rimedio alla situazione».

Luigi Garbin