Chimica e materie plastiche-gomma tra realtà attuale e prospettive
Presentata l’analisi sulle prospettive di due settori chiave del tessuto produttivo provinciale dopo gli anni difficili della crisi acuitasi nel 2009
Si è tenuto presso la Sede di Varese della Banca Popolare di Bergamo di Via Veneto, il convegno dal titolo “I settori Varesini della chimica e delle materie plastiche-gomma: realtà – prospettive e la questione del valore”. All’incontro sono intervenuti imprenditori e rappresentanti di oltre 100 imprese attive sul territorio.
L’incontro ha preso spunto da una ricerca realizzata dall’unità di Business Intelligence di Centrobanca, la Corporate e Investment Bank del Gruppo Ubi, su un campione di 81 aziende, di cui 26 appartenenti al settore dei Prodotti Chimici e 55 rientranti in quello di produzione della gomma plastica. Imprese attive in provincia e che nel 2011 si stima arriveranno a fatturare complessivamente circa €2,5 miliardi.
Il settore Prodotti Chimici
Caratterizzato dalla presenza di imprese di medie e piccole dimensioni, ha subito – al pari dell’intero sistema produttivo nazionale – una contrazione del fatturato nel 2009 che è sceso del 7,7% rispetto all’anno precedente, per poi tornare a crescere già dal 2010. Se nel biennio 2010/2011 la crescita sarà imputabile principalmente alla ripresa dei prezzi e al trasferimento su questi dei maggiori costi di produzione dovuti alle materie prime, nel biennio successivo si prevede una ripresa anche dei volumi prodotti. In termini di redditività le aziende esaminate si attestano su livelli medi con una elevata concentrazione del loro numero (19 su 26) nell’intervallo corrispondente a margine di EBDTA positivo e inferiore al 9%. Un dato soddisfacente, che deve però essere consolidato e migliorato. Infatti tra le conclusioni dell’analisi, a seguito del calcolo e confronto di una pluralità di indicatori (di redditività operativa, ritorno del capitale investito e costo del capitale impiegato), c’è che il settore è in una condizione di “produzione di valore economico”. Un’evidenza positiva, accompagnata però dall’esigenza di accrescere la redditività nei prossimi anni come unica via per potere continuare a restare sul mercato.
Il settore gomma e plastica
Con un fatturato aggregato 2011 stimato in circa €1,7 miliardi, il comparto tornerà sui livelli di produzione del 2008 anno precedente la crisi che anche in questo comparto si manifestò con particolare intensità nel 2009.
Con un fatturato aggregato 2011 stimato in circa €1,7 miliardi, il comparto tornerà sui livelli di produzione del 2008 anno precedente la crisi che anche in questo comparto si manifestò con particolare intensità nel 2009.
Il settore si confronta nei prossimi anni con prospettive di crescita dei ricavi aggregati molto bassi a causa della limitata espansione economica sia a livello nazionale che continentale. In termini di redditività il 2010 è stato un anno favorevole in quanto per buona parte dell’anno la ripresa dei volumi venduti è stata accompagnata da un incremento moderato nel costo materie prime. Nel 2011 la situazione appare molto diversa: materie prime e risorse energetiche hanno segnato un forte aumento che dovrebbe causare una significativa flessione della redditività operativa. Nei prossimi due anni dovrebbe manifestarsi un nuovo recupero, grazie all’atteso calo del costo degli input produttivi. Nel complesso però la redditività operativa delle aziende del comparto è molto modesta.
Antonio Bulgheroni, Vicepresidente di Banca Popolare di Bergamo, nel portare un indirizzo di saluto a nome della Banca ha così motivato la scelta di ospitare l’importante convegno nella sede di Varese: «Siamo una Banca e un gruppo storicamente presente in questo territorio da un lato affiancando famiglie, risparmiatori e investitori, dall’altro stando accanto alle imprese offrendo prodotti e servizi, ma anche stimoli culturali e temi di dibattito.A Bergamo e a Varese vi sono le radici della nostra Banca, sono il cuore del territorio dove operiamo da oltre 140 anni e siamo consapevoli di condividere appieno le vicende che ne caratterizzano il tessuto sociale, economico e civile».
«L’esito dell’analisi per i due settori mette in luce una serie di aspetti compositi – afferma Pio De Gregorio Responsabile Business Intelligence di Centrobanca e autore dello studio -, il settore dei prodotti chimici nel complesso genera valore economico, mentre per il settore gomma e materie plastiche il risultato dell’analisi evidenzia un panorama in alcuni casi non altrettanto univoco. In entrambi i comparti, però, è evidente l’esigenza di un incremento di redditività e questo per le imprese che vogliono restare padrone del proprio destino, significa anche assumere la prospettiva di realizzare fusioni e acquisizioni».
Questa ricerca – commenta Giovanni Brugnoli, Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese –, può rappresentare un ulteriore stimolo a proseguire, così come è già stato fatto per altri settori, sulla strada delle aggregazioni e delle reti anche per ciò che concerne la realtà della chimica-farmaceutica e della gomma-plastica. È una sfida che dobbiamo saper cogliere pur conoscendo le difficoltà, insite nella struttura stessa dei comparti in questione. A unire tutte queste imprese è il sapere tecnologico. È su questo fattore, che dobbiamo riuscire a lavorare per arrivare a sviluppare un senso di appartenenza ad una rete comune di imprese che abbia come fine la condivisione prima, e la soluzione poi, delle stesse problematiche. Di una via condivisa di sviluppo».
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