Gli autisti di Stie: “Bus poco sicuri”
Una mattina passata sugli autobus cittadini per cogliere luci ed ombre del servizio appena rinnovato dall’accordo con il comune. Un solo meccanico per decine di mezzi vecchi
E’ passata una settimana esatta dalla firma dell’accordo tra STIE e il Comune che ha salvato il trasporto pubblico in città, almeno fino a settembre. Ma cos’è cambiato? «Assolutamente nulla» è il perentorio commento degli autisti che, per ovvi motivi, preferiscono rimanere anonimi. «I pullman sono sempre gli stessi e i problemi non vengono risolti» precisa uno di loro indicando la consolle di guida del mezzo che gli è stato assegnato. “Avaria ABS, freccia destra bruciata, livello olio critico” è quanto lampeggia tra i comandi. «E’ il pullman stesso a dire cosa c’è che non va -e accusa- qui manca la manutenzione ordinaria da almeno 5 anni». Infatti la cura dei mezzi è affidata «ad un solo meccanico mentre quando eravamo “Agesp trasporti” avevamo un’officina completa».
Proprio mentre parliamo arriva un mezzo il cui fianco destro rasenta quasi il suolo. «Guarda come funzionano le riparazioni»: arriva un meccanico, prende una chiave inglese, si sdraia sotto il mezzo per qualche istante, entra in cabina, accelera qualche secondo e l’autobus si raddrizza. Il tutto nel piazzale davanti all’ospedale, sotto gli occhi di viaggiatori e pazienti. «E’ così che funziona!» commentano gli autisti, ma «quel mezzo non è certo aggiustato». E infatti, non appena riprende il suo viaggio, il pullman “riparato” pochi istanti prima si accascia nuovamente sul fianco. «E questo è il meno -arringa un altro autista- perchè siamo costretti a viaggiare con mezzi che non sarebbero neanche idonei alla circolazione con perdite d’olio e benzina, freni che si rompono in viaggio, acceleratori che si incantano, porte bloccate, acqua che va in ebollizione dopo mezzora di strada». «Oggi è diventato normale -chiosa un altro conducente- quello che non è assolutamente normale».
A riprova di questo indicano un altro mezzo, parcheggiato in attesa di ripartire per una corsa. «Quel pullman rimarrà fermo per mezz’ora ma non può essere spento -dicono- perchè se no non si riesce più ad accenderlo senza un meccanico». E così, per tutto il tempo della sosta il mezzo ha continuato a sbuffare fumo nero dallo scarico. Ogni autista che si avvicina ha la sua personale storia di problemi, guasti e incidenti da raccontare. «Quando esco dal deposito io mi faccio il segno della croce» ammette uno di loro perchè «viaggiamo sempre sul “chi va là” per paura che succeda qualcosa; a bordo siamo noi i responsabili». Tutti questi problemi, gli autisti ne sono certi, sono arrivati da «quando STIE ha preso il controllo di “Agesp trasporti”». Luccicano quasi gli occhi a ripensare a quel periodo quando «se si guastava il led che indica il numero della linea, arrivavano con un mezzo sostitutivo dal deposito e l’altro veniva riparato subito» mentre ora «spesso saltano le corse perchè non ci sono i mezzi disponibili». Sopratutto nel periodo delle scuole «ci sono autisti che aspettano ore in deposito il ritorno dei bus degli studenti per prendere servizio» e intanto i passeggeri alle fermate aspettano «pullman che non arriveranno mai».
Un servizio che fa acqua da tutte le parti per il quale gli autisti additano STIE .« A loro non interessa un progetto serio per la città, vogliono solo far cassa». Infatti, fino a quando non sono stati tagliati i fondi al trasporto pubblico locale «nessuno diceva niente perchè le entrate sicure c’erano» e anche per questo «non hanno mai investito sui controlli dei biglietti». Ora però i soldi sono finiti e dopo l’accordo con il Comune «hanno trovato chi garantirà le entrate. 130mila euro per 3 mesi anche se dichiarano di perderne 50mila al mese». Così a settembre «ci ritroveremo nella stessa situazione» e per salvare il servizio «STIE si farà dare altri soldi dal Sindaco». Loro però «che per strada ci passiamo tutto il giorno» di idee ne avrebbero per riformare il sistema e renderlo finalmente efficiente. «Creare una linea centrale ad anello per centro, stazioni cittadine e ospedale con punti di scambio per raggiungere tutti gli altri quartieri».
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