Kiero: “Ho vinto Castrocaro e ora punto a Sanremo”

Parla Andrea Manchiero, il tradatese che ha vinto l'ultima edizione di Castrocaro. «Sogno il festival della musica italiana, voglio far conoscere la mia musica»

Ha vinto l’ultima edizione del festival di Castrocaro, Andrea Manchiero, in arte Kiero, trent’anni di Tradate. Con la sua "superlover" ha convinto la giuria ed ora è arrivato il  momento di godersi la vittoria che lui stesso definisce «una grande, grandissima soddisfazione, soprattutto perchè ho finalmente raggiunto un risultato perseguito per anni».

Quali erano le tue aspettative per il concorso?
«Il mio unico obiettivo era quello di far conoscere il nostro pezzo, che durante il festival ho avuto l’occasione di cantare per ben due volte».

Avresti detto di essere tu il vincitore?
«Se devo essere sincero, a un certo punto della serata sì. Non per presunzione, ma perchè avevamo creato qualcosa nella gente, e poi per i commenti confortanti che sentivamo dalla radio della Rai. Ovviamente non si può mai sapere fino alla fine, però eravamo speranzosi».

Quando è nata la tua passione per il canto? L’hai mai studiato?
«Ho questa passione da sempre, ci nasci con questo amore. Non ho mai studiato canto, mi è sempre uscito molto naturale. Ho studiato invece per imparare a suonare il pianoforte, lo strumento che mi accompagna da sempre».

Oltre a Castrocaro, hai partecipato ad altri concorsi?
«Ormai non li conto più, talmente sono tanti. Certo, pochi sono i concorsi a cui bisogna partecipare se vuoi farti veramente conoscere, però ti servono comunque per farti le ossa».

Quale significato ha il tuo brano "Superlover"? Fa in qualche modo riferimento alla tua vita?
«No. Come ho anche alla finale, non racconta di una storia precisa, ma a una situazione più generale, quella delle promesse che si fanno gli amanti.»

C’è qualche artista in particolare che ti piace e a cui ti ispiri?
«Sono sempre stato attratto dalla musica british, dagli artisti più vecchi come Freddie Mercury a quelli più moderni come James Blunt».

Che cosa apprezzi di questi cantanti?
«C’è da dire che la loro cultura musicale è molto bella, fatta di suoni e pochi accordi essenziali, che ti permettono in tre minuti di memorizzare già il ritornello del brano».

Progetti per futuro?
«Trovare la via per Sanremo, che ci spetta di diritto dopo la vittoria di Castrocaro, ma che comunque richiede un appoggio. Dobbiamo trovare qualcuno di serio che ci sponsorizzi, perchè tanti sono i ciarlatano che non vogliono altro che i soldi».

E il sogno più grande in assoluto?
«Fare in modo che quello che ho fatto finora sia soltanto il primo passo per continuare a trasmettere la mia musica agli altri e fare in modo che arrivi».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Luglio 2011
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