La Fondazione Blini ricomincia dal web
Inaugurata oggi la sede provvisoria di via Volta. Le priorità: sbarco su Internet e apertura verso l'Europa. Farioli: "Giovani protagonisti, oltre le appartenenze e le divisioni del passato"
Sono le note di "Talkin’ ‘bout the revolution" di Tracy Chapman, suonata dagli artisti della Nuova Busto Musica, a dare il benvenuto alla Fondazione Giovanni Blini nella sede provvisoria di via Volta, inaugurata oggi, lunedì 25 giugno, nei locali dell’ex Informagiovani. Una coincidenza forse casuale ma simbolica, perché l’ambizioso progetto si propone di operare una vera e propria "rivoluzione" nella gestione degli spazi per la cultura e l’intrattenimento giovanile a Busto Arsizio. Per il momento è già un successo che l’ente possa finalmente respirare, dopo anni di immobilismo e pastoie burocratiche, con una nuova casa (sia pure provvisoria, in attesa dello spostamento in piazza Trento e Trieste), un nuovo direttore (Matteo Tosi) e uno sguardo concreto all’immediato futuro. Ed è proprio "Diritto al futuro" lo slogan scelto dal vicepresidente Stefano Gussoni per lanciare la nuova avventura.
Presente all’inaugurazione anche il sindaco Gigi Farioli, che ricopre il ruolo di presidente della Fondazione: "Giovanni Blini – ha ricordato – ebbe un’intuizione tipica di chi ha visioni profetiche: quella di andare oltre le appartenenze e le divisioni del passato, nel nome del protagonismo dei giovani. E lo stesso spirito ha animato me e Marco Reguzzoni al momento di creare questa struttura. Ora c’è l’esigenza di fare, affinché la Fondazione diventi un luogo fisico di aggregazione e un esempio a livello provinciale, ma non solo". Ampie le risorse che l’ente avrà a disposizione: oltre 3.000 metri quadri nell’ex liceo artistico di piazza Trento e Trieste, che dovrebbe essere pronto per settembre 2012, e 200mila euro di patrimonio "da incrementare – spiega Gussoni – attraverso la collaborazione con il settore pubblico e quello privato". Quali siano gli obiettivi del progetto lo ricorda efficacemente il vicepresidente: "Vogliamo dare innanzitutto una risposta sociale a una situazione di disagio, in cui molti giovani non studiano, non si informano, non sono preparati ad affrontare la realtà. Questo lo faremo basandoci sulla conoscenza e la riscoperta dei nostri valori e, come dice lo statuto, agiremo in ambito educativo, sociale, culturale, aggregativo e identitario. Importante quest’ultimo termine, perché la Fondazione nasce con e per il territorio, e l’identità sarà un elemento fondamentale". Locale sì, ma anche proiettata verso l’esterno: "Vogliamo aprire un ponte verso l’Europa – continua Gussoni – rilanciando la connessione con l’Unione Europa e la mobilità internazionale degli studenti. Offriremo anche contributi per gli studenti meritevoli, borse di studio per la ricerca e fondi per il diritto allo studio. Il sogno è realizzabile".
A presentare i prossimi step è il nuovo direttore Matteo Tosi: innanzitutto lo sbarco su Internet, con l’apertura di un sito e di profili sui principali social network a partire da settembre. Tramite Facebook, in particolare, la Fondazione cercherà di coinvolgere nel suo lavoro associazioni, cooperative, istituzioni, scuole e forze dell’ordine. In ottobre sarà poi distribuito tra i ragazzi un questionario per valutare i bisogni e le proposte delle fasce più giovani della società. Prevista infine una serie di incontri con assemblee di studenti, presidi di istituti scolastici ed enti di categoria. Ma è soprattutto sul web che si gioca la sfida: l’intento di Tosi è quello di costruire un sito aperto e dinamico, con un archivio audio, video e fotografico che consenta di supportare le necessità dei media.
Evidente anche lo sforzo di scavalcare ogni divisione politica, anche se all’inaugurazione la platea era quasi monocolore: tra i presenti il consigliere regionale Luciana Ruffinelli, gli assessori Mario Crespi e Claudio Fantinati e altri membri della maggioranza come Checco Lattuada, Paola Reguzzoni ed Emanuele Antonelli. Tra gli esponenti dell’opposizione si è visto l’ex consigliere Antonello Corrado, che peraltro ha recentemente manifestato la sua intenzione di lasciare la politica, mentre Valerio Mariani ha inviato un messaggio per scusarsi dell’assenza dovuta a precedenti impegni.
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