Longoni: “Il patrimonio idrico della Provincia è una priorità assoluta”

Il consigliere regionale della Lega Nordè intervenuto alla "Festa dell'acqua - Festa dello sport"

«La difesa del patrimonio idrico della nostra provincia è una priorità assoluta. Mi impegnerò personalmente in Regione affinché vengano al più presto effettuati gli investimenti necessari per tutelare l’acqua del bacino padano. Politica e territorio devono unire le loro forze affinché i nostri fiumi e i nostri laghi siano apprezzati per purezza e balneabilità e come risorsa per l’agricoltura».

Lo ha dichiarato Giangiacomo Longoni, consigliere regionale della Lega Nord nel corso del suo intervento di stamane alla “Festa dell’Acqua – Festa dello Sport” che si conclude oggi a Cadrezzate.

«Ho accettato l’invito del presidente della “Associazione sportivo-dilettantistica Pensiero Acquatico”, Riccardo Palumbo, a partecipare alla Festa dell’Acqua, – ha sottolineato Longoni – perché ritengo che iniziative come queste siano fondamentali per sensibilizzare la popolazione su un problema, come quello della gestione e manutenzione del sistema idrico, troppo spesso sottovalutato. Il Lago di Monate è un’eccellenza che deve rappresentare un esempio per tutta la zona e per tutta la Regione. Infatti, non capita tutti i giorni di avere a pochi passi da casa acque cristalline e balneabili, come sta dimostrando Riccardo Palumbo con il suo tentativo di realizzare il “Biorecord in acqua dolce”. Desidero anche tenere in evidenza il successo della prima edizione della Traversata dei Leoni, la gara di nuoto che ha avuto luogo qualche settimana fa a Travedona Monate. Il rilancio turistico della zona può e deve ripartire anche dalla battaglia in difesa dei nostri laghi. La qualità dell’acqua e il conseguente aumento di località balneabili favoriscono, infatti, l’afflusso di turisti e dei varesini stessi, attirati dal fatto che la crisi economica scoraggia grandi viaggi in favore di una vacanza a chilometro zero. I recenti interventi in fatto di depurazione stanno dando positivi risultati, tant’è vero che, a livello di trasparenza delle acque dei sette laghi del Varesotto (Maggiore, Ceresio, Varese, Comabbio, Monate, Ghirla, Ganna, Delio, Brinzio e Biandronno), la situazione è decisamente migliorata rispetto al passato. Ma non va abbassata la guardia».

«Questa festa – ha continuato Longoni – mi dà l’occasione per affrontare due aspetti importanti nell’ambito delle problematiche inerenti il sistema idrico lombardo: la grave situazione del fiume Olona e il rischio di esaurimento dell’acqua di falda».

«In merito al nostro fiume, – ha precisato il consigliere regionale – mi trovo proprio ora in prima linea nella difesa della qualità delle sue acque. Mercoledì 13 luglio avrà luogo, infatti, la visita della Commissione Ambiente del Consiglio regionale, che ho organizzato lungo le sponde del medio Olona, interessato dal fenomeno delle schiume bianche e dei miasmi. L’obiettivo è quello di portare in Giunta le nostre richieste e le nostre proposte, a partire dal progetto di colletta mento, raccolta e trasporto, ai depuratori consortili e comunali di tutti gli scarichi civili e industriali, che attualmente sfociano, al contrario, direttamente nel fiume».

«Per quanto riguarda, invece, la falda – ha concluso Longoni -, non bisogna sottovalutare il rischio di esaurimento delle risorse idriche sotterranee, a causa dell’utilizzo intensivo ed estensivo, per le esigenze quotidiane e ai fini produttivi, industriali e agricoli. Nei comparti ambientali di particolare criticità, come il bacino padano, tale risorsa idrica assicura gran parte dell’approvvigionamento: le acque sotterranee potenzialmente disponibili in Pianura Padana, infatti, tra falde superficiali e profonde, sono complessivamente stimate in circa 9 miliardi di metri l’anno, di cui 6 annualmente prelevati per differenti usi. Il degrado qualitativo dell’acqua sotterranea potrebbe condizionarne la potabilità, spingendo l’attingimento a profondità maggiori con conseguenti costi superiori. Solo un’intensa attività di ricerca tecnico–scientifica, focalizzata sulle acque sotterranee, individuerebbe risposte efficaci al problema, coerentemente con le Direttive quadro comunitarie».

«Non posso tralasciare, neppure, ciò che sta succedendo presso la Cava di Travedona Monate. Qui, una volta conclusi gli utilizzi dei volumi di escavazione, la Holcim non troverà più terreno fertile ai suoi business. E’ il caso, quindi, che trasferisca la sua attività in Svizzera o altrove, perché l’aria che respiriamo e le nostre colline non sono in vendita. Il rischio idrogeologico, e le conseguenti ripercussioni paesaggistiche, comportano un costo in termini di qualità ambientale, che non siamo disposti a pagare. Invito, pertanto, i Comuni di Ternate e Travedona a non autorizzare ulteriori modifiche e a rispettare il limite di volumi scavabili, pari a 5 milioni di metri3,comevdefinito dal Piano Cave Provinciale».

«Ringrazio, infine, gli organizzatori della manifestazione, perché mi hanno dato l’opportunità di mantenere alta l’attenzione sulla risorsa “acqua”. E’ innegabile che questo bene debba essere a disposzione di tutti, ma è altrettanto evidente che occorrano ingenti risorse economiche per la tutela della sua qualità».

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Pubblicato il 03 Luglio 2011
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