Pullman urbani più cari: scatta l’aumento del 10%

Seconda tranche di rincari decisi da Regione Lombardia e applicati dal Comune in modo uguale su tutte le tariffe. Ma la vera stangata è per chi a settembre farà l'abbonamento annuale: aumenta del 20%

La stangata sul trasporto pubblico si abbatte anche sul servizio pullman di Gallarate, gestito da Amsc Impianti&Servizi: dal 1° settembre scatta la seconda tranche di aumenti del 10%. Ma la sorpresa al termine dell’estate  sarà più pesante per chi vorrà l’abbonamento annuale, che non era stato aumentato in corso d’anno: l’aggravio – applicato in un’unica tranche – sarà in questo caso del 20%. «Ma lavoriamo anche per ridurre i costi» ha spiegato l’assessore al bilancio del Comune Alberto Lovazzano.

È stato Lovazzano a dare ufficialità al provvedimento ratificato dalla giunta. Quasi una ratifica, appunto, perché in realtà l’entità complessiva è già decisa da Regione Lombardia: il 20% complessivo, dopo il primo step ora si procede alla seconda fase di aumento del 9,9%. «Si tratta di un provvedimento obbligatorio, vista la minaccia della Regione di non operare i trasferimenti per il servizio» dice l’assessore. Il finanziamento dal Pirellone arriva solo nel caso che si dia adeguata copertura con gli aumenti. Lovazzano ha spiegato anche che si tratta di «un aumento lineare su tutte le tipologie di biglietti e abbonamenti», che vedranno tutti identico aumento. Con un aspetto particolare: «uno di questi apparirà più gravoso, è l’annuale, visto che non c’era stato adeguamento nei mesi scorsi e invece ora si deve aumentare del 20%». In pratica in questo caso si applicano le due tranche di aumenti in concomitanza.

Così cambiano le tariffe del trasporto urbano di Gallarate: clicca qui

Anche questa pare una decisione obbligata, dettata dalle regole regionali. Qualcuno ha fatto diversamente (Milano ad esempio ha aumentato di più il biglietto singolo, ma ha favorito abbonamenti e riduzioni per anziani e ragazzi), ma in questo caso si parla di grandi città, che possono sostenere il confronto con la Regione per avere i finanziamenti. Mentre Gallarate non ha potere contrattuale e deve adeguarsi. Il che non significa che si rimanga con le mani in mano: «Abbiamo dato mandato (direi… energico) ai vertici di Amsc di ridurre i costi almeno del 3%» spiega ancora Lovazzano. Una prima ipotesi sarebbe di «una riduzione dal 5 al 9%» dei costi, che consentirebbe in futuro anche una riduzione anche delle tariffe. Ma per ora ci sono solo gli aumenti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Luglio 2011
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