Affissioni abusive, Lega contro Lega in tribunale

Il sindaco Candiani ha multato il consigliere regionale Longoni durante la campagna elettorale del 2010. Saltata la conciliazione, i due davanti al giudice di pace il 25 ottobre

Stefano CandianiLega Nord contro Lega Nord. Lo scontro è in atto in una delle culle del Carroccio, a Tradate, dove il sindaco Stefano Candiani, da tre anni è anche segretario provinciale del partito. Oggetto dello scontro sono le affissioni abusive comparse in città nel 2010 durante le elezioni regionali. Affissioni che pubblicizzavano la candidatura al consiglio regionale di Gianciacomo Longoni, poi eletto, che erano comparse al di fuori degli spazi dedicati.
Situazione che i vigili di Tradate hanno puntualmente multato rifacendosi a una ordinanza del sindaco Candiani sulla tutela del decoro urbano. La quantità dei manifesti abusiva non era poca, non era solo un manifesto, e la multa emessa all’aspirante consigliere regionale è risultata essere piuttosto sostanziosa, circa 10mila euro.
Per la Lega uno smacco ma Candiani è rimasto irremovibile: «La polizia locale ha applicato l’ordinanza e ha fatto bene». Ma Longoni non ha accettato a testa bassa e si è rivolto al giudice, rifiutando anche la conciliazione, all’inizio proposta anche dai suoi stessi avvocati.
 
Ora, l’udienza dal giudice di pace è fissata per il 25 ottobre. Longoni e i suoi avvocati si basano, non sulla difesa delle affissioni, ma su una questione legale: ad aprile la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il pacchetto sicurezza del Ministro Roberto Maroni (Lega Nord) proprio nel punto che dava ai sindaci “super-poteri” per emettere ordinanze come quella di Candiani. Secondo gli avvocati di Longoni, venendo meno il pacchetto sicurezza, decade l’ordinanza e, quindi, la multa.
La questione diventa anche una lotta interna alla Lega, soprattutto se si pensa che il sindaco di Tradate sia molto vicino al Ministro Maroni, mentre Longoni sia un fedelissimo del capogruppo alla Camera, ed ex presidente della Provincia di Varese, Marco Reguzzoni. «La politica non c’entra, le correnti interne nemmeno – ha dichiarato Candiani -. È solo una questione di decoro urbano, se tutti facessero così sotto elezioni, sarebbe uno schifo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Agosto 2011
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