Appello della Caritas: “Accogliamo i profughi con dignità”

Centoquarantadue arrivi previsti in provincia di Varese fino a fine settembre. Caritas: «Ognuno faccia la sua parte per accoglierli al meglio»

Nuovi richiedenti asilo sono in arrivo nella Provincia di Varese. Il tavolo di coordinamento regionale ha stabilito che nel Varesotto dovranno essere accolte ogni settimana, dal 19 luglio al 26 settembre, 15 nuove persone. In totale saranno altri 142 ospiti, circa il doppio delle presenze attuali.
 
Proprio in quest’ottica la Caritas varesina lancia un appello alla collaborazione affinché sia assicurata una dignitosa accoglienza e vengano evitate inutili tensioni. L’organizzazione, espressione viva della Chiesa, è impegnata nell’accoglienza di richiedenti asilo sbarcati nei mesi scorsi sull’isola di Lampedusa sin dai primi giorni del loro arrivo nella nostra regione, nel mese di aprile, quando ancora molti tenevano chiuse le porte aspettando che altri provvedessero. In collaborazione con le istituzioni civili, cui spetta la responsabilità della gestione dell’emergenza, la Caritas ha messo a disposizione strutture e volontari, spinta esclusivamente dalla propria coscienza di essere Chiesa al servizio della comunità: «Lo abbiamo fatto secondo il nostro stile, per offrire un’accoglienza dignitosa. Abbiamo scelto di prenderci carico di piccoli gruppi, il più possibile diffusi sul territorio e abbiamo sollecitato le istituzioni a fare la propria parte per evitare che i richiedenti asilo fossero concentrati in poche grandi strutture che poi sarebbe stato difficile gestire».
 
Caritas, fin dal 3 maggio, accoglie nella Comunità di via Conciliazione 12 uomini; altri 3 sono ospiti a Casa Onesimo a Busto Arsizio. Tutti hanno la possibilità di frequentare corsi di italiano, ricevono assistenza legale, sono seguiti da volontari e operatori in questo momento difficile della loro vita in cui nulla è certo: i richiedenti asilo non sanno ancora se la loro domanda sarà accolta, se potranno rimanere legalmente nel nostro paese o se dovranno ritornare a casa, ammesso che una casa ce l’abbiano ancora in Libia o nel loro paese di origine. Questa incertezza è fonte di tensioni: «Solo una presenza costante e vicina di operatori e volontari capaci di conquistarsi la loro fiducia ha potuto evitare finora che questo cumulo di preoccupazioni esplodesse in forme clamorose di protesta, come è accaduto altrove». Anche a Tradate quattro richiedenti asilo accolti dal Comune sono ospiti in una casa messa a disposizione dalla parrocchia. È infatti una prassi piuttosto diffusa che i Comuni si avvalgano di strutture messe a disposizione da parrocchie per rispondere alle richieste di accoglienza ricevute dalle Prefetture.
 
In aggiunta all’attività di accoglienza diretta nei propri centri, i volontari delle Caritas parrocchiali si sono prodigati per offrire supporto e assistenza alle persone accolte negli alberghi. In particolare hanno fornito kit igienico-sanitari e capi di abbigliamento alle 43 persone ospiti dell’Hotel Plaza di Varese e hanno realizzato percorsi di animazione a favore delle 35 persone ospiti dell’Hotel Cervo di Somma Lombardo. Proprio in questi giorni si stanno definendo i termini della collaborazione della Caritas di Gallarate per l’assistenza ai 35 profughi accolti in città. Contemporaneamente, la Caritas è impegnata nella ricerca di altri posti all’interno di strutture del mondo ecclesiale da mettere a disposizione delle Prefetture. In questa ottica la Fondazione Sacra Famiglia ha annunciato che sul territorio della Provincia di Varese metterà a disposizione nuovi posti nel comune di Cocquio Trevisago: «Di fronte ai nuovi arrivi previsti serve la collaborazione di tutti per garantire un’accoglienza dignitosa che eviti tensioni sia tra gli ospiti che nelle comunità. È saggio fare oggi, tutti, nella libertà e con senso di responsabilità, quello che dovremmo fare magari domani nella fretta e nella necessità», osserva don Marco Casale, responsabile Caritas del decanato di Varese.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Agosto 2011
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