La giunta provinciale va in paradiso
Incontro informale con la stampa per mostrare le bellezze (quasi sconosciute) del Varesotto. «Un gioiello su cui puntare per la nostra offerta turistica»
«Ma perché non facciamo la giunta sempre qui?». La domanda, posta da un esponente del governo provinciale, è pertinente se fatta di fronte ad un balcone tra i più belli del Varesotto, seduti dopo un viaggio di 5 minuti in funivia, che porta da Ponte di Piero a Monteviasco. Siamo nel profondo nord della provincia: case coi tetti in ardesia, sapori di montagna, fiumi d’acqua verde pieni di trote.
A parlare della provincia di Varese in questi termini, molti non crederebbero a questa descrizione. Eppure lo stereotipo che spesso portiamo appresso in tutt’Italia, dalla nebbia, al “lavurà”, ai “danèe”, qui si dimentica, sparisce. Arrivano fin qui i telefonini che portano brutte notizie dalla borsa (subito dimenticate), arriva perfino il senso del tempo che passa, grazie ad un’improbabile meridiana che nella piazzetta assolata segna le ore e addirittura le confronta con New York e Londra. Ma il resto è montagna pura, tra l’altro priva completamente del rumore dei motori e delle auto.
«Per questo abbiamo scelto Monteviasco per un incontro conviviale con la stampa, per mostrare una bellezza fuori dal comune, singolare e da valorizzare per il genere di turismo a cui pensiamo. Un’idea che seguiamo ogni anno per svelare le tante chicche del territorio».
Così la pensa Dario Galli, presidente della Provincia di Varese in trasferta "fuori sede". La giunta è praticamente al completo, con qualche defezione per via delle vacanze estive, ed è accompagnata con alcuni giornalisti e direttori delle principali testate varesine.
Tanti, tra i politici ma anche fra gli operatori della comunicazione, non conoscono il posto: perloméno non ci sono mai stati.
Un peccato veniale, che molti della giunta pagano restando a bocca aperta già in funivia, guardando giù.
«I numeri li abbiamo – dice Galli. Ci sono i posti per accogliere un tipo di turismo che non deve più essere solo di passaggio, ma che sia capace di offrire qualche giorno di pace e di svago alle tante persone che si muovono attraverso Malpensa per lavoro. La comunicazione che abbiamo scelto è rivolta proprio a questo genere di clientela: a chi, per esempio, in viaggio per affari, ha voglia di dimenticare lo stress quotidiano facendo tappa da noi per dedicarsi ad attività un tempo di nicchia, oggi sempre più diffuse: mi viene in mente l’equitazione, il golf, il canottaggio: su questo Varese non ha nulla da invidiare ad altre attività».
Galli nel suo discorso informale ha parlato anche di questa zona di confine, rispondendo ai giornalisti che lo invitavano ad esprimersi in merito all’ipotesi dell’istituzione della “zona franca”. «È un’idea da me sempre caldeggiata, vedremo come affrontarla. Credo sia una proposta da tenere in considerazione per un’area, come il Varesotto, schiacciata tra la fiscalità italiana e quella svizzera».
Soddisfatto della visita il vero padrone di casa della giornata, l’ex sindaco e consigliere provinciale Piero Rossi, che ha fatto da cicerone tra le strade strette coi fondi in sasso ai tanti che chiedevano lumi sul paese: «Si, un piccolo pezzo di paradiso esiste: venite a vederlo a Montebviasco».
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