Manovra economica: Vertice leghista sulle pensioni

Da domani la manovra economica bis sarà già al vaglio delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato. Da lì comincia il suo percorso parlamentare che, si auspica, sarà il più breve possibile.
Oggi le forze politiche di maggioranza stanno cercando di trovare la quadra sui provvedimenti da inserire. L’obiettivo è mantenere l’impostazione generale della manovra sapendo che, fermo restando il mantenimento del saldo complessivo, esistono ancora margini d’intesa su ulteriori modifiche.
Le proposte in campo vanno dalla riduzione della tassa di solidarietà sui redditi superiori a 90mila euro, all’aumento dell’Iva, alla limitazione dei tagli a regioni, province e comuni. Ma il vero nodo da superare è la riforma delle pensioni. Su questo aspetto lo scontro tra una parte del Pdl e della Lega Nord è molto acceso.
Il leader leghista Umberto Bossi ha posto fin dall’inizio della discussione sulla manovra finanziaria il suo veto a qualsiasi ritocco del sistema pensionistico. All’interno della stessa Lega ci sono però voci di apertura alla proposta che invece dal Pdl sono in molti a chiedere con fermezza.
Il segretario Angelino alfano sta cercando in questi momenti una mediazione per aprire il dibattito sui ritocchi: «Siccome non si può fare una crisi di governo – spiega il segretario Alfano ai leghisti – faremo un ultimo tentativo per dire alla Lega che è ragionevole che vivendo più a lungo si vada in pensione più tardi e ciò senza mai toccare i diritti acquisiti di chi la pensione ce l’ha già, fermo restando che è chiaro che ogni decisione sarà maturata insieme. Gli amici della Lega spero colgano che la riduzione dei tagli agli enti locali può essere bilanciata da un intervento sulla riforma delle pensioni’».
La notizia attesa per oggi è il risultato del vertice leghista. La Lega Nord si riunirà con la sua segreteria politica per formulare le proprie proposte rispetto alla manovra.