Marantelli: “I piccoli comuni non si toccano”

Il 24 agosto il sindaco di Cazzago Brabbia Massimo Nicora si era rivolto ai politici varesini per contestare il taglio dei piccoli comuni. Ecco la risposta del deputato del Pd

“Egregi Senatori e Deputati eletti o residenti in Provincia di Varese, Cosa ne pensate della norme previste per i piccoli Comuni? Ritenete davvero che questa sia una scelta intelligente per tagliare i costi della politica?”. Il 24 agosto il sindaco di Cazzago Brabbia Massimo Nicora si era rivolto con queste parole ai politici varesini per contestare il taglio dei piccoli comuni previsto nella manovra finanziaria del Governo.
Una prima risposta arriva adesso dal deputato del Partito Democratico Daniele Marantelli che a Nicora, come agli altri amministratori garantisce: “da parte nostra chiederemo che il provvedimento venga stracciato”.

Di seguito la lettera del deputato Marantelli:

Daniele MarantelliAlla c.a. del Sig. Sindaco di Cazzago Brabbia
Dott. Massimo Nicora

La ringrazio per la lettera nella quale esprime fondata preoccupazione per le conseguenze che la manovra economica, presentata dal Governo Berlusconi e approvata all’unanimità nel Consiglio dei Ministri lo scorso 12 agosto, avrà per migliaia di Comuni italiani.

Vale la pena di ricordare che i tagli drastici operati dal Governo negli ultimi due anni a Regioni ed enti locali hanno largamente compromesso il processo di riforma federale dello Stato e hanno messo in pericolo servizi essenziali come asili nido, scuole materne, trasporti pubblici tanto più necessari per cittadini e famiglie alle prese con una crisi economica a lungo negata e sottovalutata dall’attuale Esecutivo.
Mi permetta di FarLe presente che, dopo la manovra di metà luglio, approvata in 3 giorni, questo provvedimento risulta fortemente iniquo sul piano sociale.
Ci saranno aumenti di tasse e tariffe locali, ticket sanitari, deindicizzazioni delle pensioni sopra i 1000 euro, azzeramento delle risorse per le politiche sociali, aumento sulle accise dei carburanti, impoverimento della scuola pubblica e dell’università.
Non ci sono risorse per il rilancio dello sviluppo e del lavoro.
Nel governo si pensa che, in fondo, siamo di fronte ad una crisi congiunturale.
Sono convinto, al contrario, che noi siamo di fronte a sfide nuove che dovranno fare i conti con cambiamenti epocali tali da ridefinire stili di vita e gerarchie di valori in tutta Europa.
Anche per questo il Partito Democratico ha presentato una vera e propria contromanovra.
La riassumo. 1) Istituzioni più snelle e taglio ai costi della politica. 2) Dismissioni di immobili e frequenze. 3) Liberalizzazioni. 4) politiche industriali per lo sviluppo sostenibile, il lavoro e il Mezzogiorno. 5) Un pacchetto di misure contro il cancro dell’evasione fiscale. 6) Imposte sui grandi valori immobiliari. 7) Un contributo di solidarietà dai capitali scudati. 8) Assicurare l’autonomia delle parti sociali violata nell’art. 8 della manovra. 9) Misure incisive contro il falso in bilancio, l’autoriciclaggio e il caporalato. 10) Rendere efficiente la Giustizia a partire dalla revisione delle circoscrizioni.
Mi scuserà se ho riassunto i capitoli di una proposta alternativa che toglie ogni alibi a chi sostiene che il PD sa soltanto dire dei no. Non è così.
Sul primo punto proponiamo di dimezzare il numero dei parlamentari, l’accorpamento degli uffici periferici dello Stato, l’obbligo della gestione associata di tutte le funzioni nei Comuni con meno di 5000 abitanti, la eliminazione degli organi societari per le società “in house” (oltre 50.000 incarichi), soppressione di enti come, per esempio, i consorzi di bonifica attribuendone le funzioni agli enti locali, centrale unica per acquisti di beni e servizi per ogni articolazione delle pubbliche amministrazioni, revisione delle norme sugli appalti per ottenere una drastica riduzione del numero delle stazioni appaltanti.
Nessun esponente del PD assumerà iniziative demagogiche ed estemporanee.
Sappiamo bene che dobbiamo, innanzi tutto, mettere al riparo il nostro Paese da una crisi economica e finanziaria che ha dimensioni internazionali. Sappiamo, però, che, pur a saldi invariati, le ingiustizie contenute nella proposta del Governo vanno radicalmente contrastate.
So bene che, nei piccoli Comuni, si esprime, come Lei sostiene, un tessuto sociale fatto di operosità, volontariato e passione.
Questa consapevolezza è bene presente nel PD che, come mi ha confermato il responsabile nazionale degli enti locali, presenterà un emendamento per sopprimere il comma che prevede, come Lei sa, la cancellazione dei Comuni sotto i 1000 abitanti.
Questo impegno concreto, senza inutili giri di parole, mi sento di garantirglielo anche da deputato “senza titoli”, a nome del PD.

Mi auguro che analogo impegno possa essere assunto anche dall’on. Giancarlo Giorgetti, già sindaco di Cazzago Brabbia e oggi presidente della Commissione Bilancio della Camera e da altri esponenti della Lega e del PDL che rivestono importanti ruoli di potere nel Governo e nelle Commissioni.

Un cordiale saluto

On. Daniele Marantelli

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Pubblicato il 26 Agosto 2011
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