“Politica verso un baratro. Non cerco poltrone”

Intervista a Stefano Candiani, sindaco e segretario provinciale del Caroccio. Entrambi gli incarichi scadranno nei prossimi mesi: “Il candidato a Tradate sarà della Lega”

Stefano Candiani«Non ho ambizioni politiche, anche perché oggi la politica è stata stravolta in un modo che mi fa ribrezzo». Il sindaco di Tradate, Stefano Candiani, è anche segretario provinciale della Lega Nord. Entrambi i suoi incarichi scadranno a breve: a settembre come segretario, in primavera 2012 come sindaco, per cui, essendo già al secondo mandato, non può essere rieletto. In questo periodo estivo traccia un bilancio a volte amaro della situazione: «La politica, quella nazionale, sta compiendo uno scivolone sui bassi livelli. Sta girando su se stessa e i riflessi si sentono anche a livello locale. Se si continua così, si commette un grosso errore».
 
Quale la soluzione?
«La politica sta dando il peggio. Il rapporto con le persone è quello più sano. Si deve partire da lì, dalle amministrazioni locali, anche al di là degli schemi politici tradizionali. Sotto il mio mandato come segretario abbiamo aperto 20 sezioni, ora sono 60, e i comuni sotto la Lega sono diventati una quarantina, prima erano 20. I cittadini vanno ascoltati, è faticoso ma questa è la vera politica».
 
Parlando di amministrazioni locali, il suo mandato sta per scadere. Il centrosinistra di Tradate si è già mosso e…
«Ah sì? Non lo sapevo. Se si sono mossi, non ho sentito nulla…».
 
Comunque, il centrodestra sta lavorando per le prossime elezioni?
«Noi non parliamo coi comunicati, ma con quello che abbiamo fatto. Come accaduto in questi giorni con i manifesti con gli auguri al Duce: Pd e Sel hanno pensato di prendersela con il sindaco, non con chi ha messo i manifesti. Questo è solo gettare discredito sul concorrente politico, è macchina del fango in clima già pre-elettorale. Questa è la politica che non voglio, e credo che anche i cittadini siano stufi».
 
In che senso?
«Ci sono opere importanti che abbiamo fatto. Come l’acquisizione di diversi edifici. Stessa politica operata negli ’70 dalla sinistra. Eppure abbiamo sempre trovato un muro, solo contrapposizioni, mai niente di costruttivo. Non si può continuare a ragionare in questa maniera, solo per faziosità politica».
 
Tornando alle elezioni, e ai rapporti nel centrodestra, alle ultime elezioni amministrative, come segretario provinciale, ha imposto alla Lega di correre senza alleanze. Cosa farà la Lega a Tradate l’anno prossimo?
«Sicuramente andremo oltre le etichette politiche, puntando sulla stima delle persone. Si può anche fare una maggioranza al di là degli schieramenti politici. Il rapporto con il Pdl non saremo noi a deciderlo, ma loro».
 
Quindi, in caso di alleanza anche il candidato sarà discusso con loro?
«Il candidato sindaco sarà sicuramente della Lega Nord. Non perché il Pdl non abbia persone giuste, ma perché numericamente è fuori discussione, la Lega ha un altro peso».
 
Avete già il nome del candidato?
«Si sta arrivando alla giusta sintesi. Ora però penso a portare a termine questi ultimi mesi come abbiamo fatto in passato. Il nome non sarò io a dirlo».
 
Lei si ricandiderà in lista?
«Sì, ma resterò solo consigliere, niente di più, non voglio altri incarichi in amministrazione. Soprattutto per rispetto a chi mi succederà. Non ho mai condiviso, e ho sempre mal sopportato, sindaci uscenti che vogliono rimanere in Giunta. Quando finisce un percorso è giusto che altri procedano. Lo ha fatto anche Dario Galli, quando divenni io sindaco, mi lasciò totale libertà pur standomi vicino per aiutarmi, ma senza un presenza ingombrante in Giunta. L’ho capito negli anni, aveva fatto bene e lo stesso farò io».
 
Il suo futuro in politica prenderà altre strade?
«Per ora non vedo altre strade e non le cerco. Lo ripeto, non mi sono preparato altre possibilità e il modo di fare politica oggi non mi piace, troppo impostato su affari e finanza. Se si presenta un’occasione non la rifiuto, ma voglio contribuire con quello che credo, non subire la Politica. Comunque non cerco poltrone, non mi interessano».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Agosto 2011
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