Protesta contro la manovra, Milano “invasa” dai piccoli comuni

Aumentano le adesioni alla manifestazione in programma lunedì 29 agosto al Pirellone contro l'idea di accorpare i piccoli comuni. Tanti i "big" presenti

Quota cinquecento. Sono queste le adesioni giunte fino ad adesso, ma mancano ancora due giorni, alla manifestazione indetta da Anci  (Associazione nazionale comuni italiani) per dire no ai tagli e alle misure previste nella manovra economica. Lunedì 29 agosto alle 11 al Pirellone di Milano (sala Gaber), arriveranno quindi non solo i sindaci dei piccoli comuni sul piede di guerra per l’ipotesi di accorpamento, ma anche i "big" per far sentire le propria voce. 
«Ormai abbiamo superato i 500 e le adesioni continuano – commenta soddisfatto Attilio Fontana, sindaco di Varese e presidente di ANCI Lombardia  -. Saranno presenti Presidente della Lombardia Formigoni e dell’Emilia Errani, il presidente della provincia di Milano Podestà, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, di Roma Gianni Alemanno, di Torino Piero Fassino, di Genova Marta Vincenzi, di Bologna Virginio Merola, di Venezia Orsoni, di Verona Flavio Tosi, di Pisa Marco Filippeschi e tantissimi altri sindaci di città medie e piccole. Una manifestazione corale per mettere al centro due temi: l’assurdità delle misure che cancellano i consigli comunali nei comuni con meno di 100 abitanti e l’insostenibilità dei tagli imposti ancora una volta».
Quella di lunedì non sarà comunque la prima iniziativa di protesta, ma si annuncia certo come la più imponente. «Milano sarà invasa dai sindaci dei piccoli Comuni che mai come questa volta si sono sentiti umiliati – sostiene il coordinatore di ANCI dei piccoli Comuni e vicesindaco di Tremezzo Mauro Guerra –. Noi sappiamo bene che c’è bisogno di associarsi per gestire meglio i servizi e promuoverne di nuovi. Ma sappiamo altrettanto bene che bisogna farlo con un percorso lineare, coerente e che premi chi lo fa davvero. Invece ci troviamo di fronte a norme che non produrranno questi effetti ma solo restringimento della democrazia, confusione, incertezza e nessun risparmio e nessuna qualità nei servizi per cittadini ed imprese come racconteranno i sindaci di piccoli Comuni a cominciare da Ivana Cavazzini di Drizzona, Patrizia Nava di Brienno e Sabrina Ciancone di Fontecchio piccolo comune del cratere de L’Aquila».
Un grido di allarme quindi quello dell’Anci, ma anche un modo per chiedere un futuro per i proprio comuni e quindi per i cittadini. «Noi vogliamo continuare a fare il lavoro dei Comuni: fare investimenti e servizi per i nostri cittadini – affermano Guerra e Fontana –. Per questo chiediamo lo stralcio delle norme sui piccoli Comuni e la ripresa di una discussione seria sulla carta delle autonomie in cui promuovere e sostenere l’associazionismo tra Comuni; la cancellazione dei tagli imposti ai Comuni perché abbiamo già dato molto in questi anni in modo superiore rispetto al nostro reale peso nella pubblica Amministrazione; il rifinanziamento delle politiche sociali e del fondo per la non autosufficienza per garantire servizi essenziali».

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Pubblicato il 27 Agosto 2011
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