Adamoli si schiera con il referendum: “Rischioso per il Pd, ma giusto”
Lo scrive nel suo blog e invita il suo partito ad avere coraggio: "Andiamo a firmare, è l'unico modo per cambiare le cose"
Giuseppe Adamoli si schiera con il referendum per abbattere la legge elettorale. L’ex consigliere regionale lo scrive nel suo blog e, senza mezzi termini, afferma che ha firmato e che l’unica via per abbattere non solo questo sistema, ma anche il governo in carica, è proprio il referendum. La posizione di Adamoli è molto più forte rispetto a quella di altri dirigenti del suo partito, ma arriva nel giorni in cui, secondo i giornali, anche Bersani e D’Alema, pur non schierando il partito, sembrerebbero essersi convinti della bontà dell’iniziativa di raccolta firme popolare. Il partito avrà anche preso una benevola equidistanza ma, a Varese e provincia, i militanti sembrano essere per la maggior parte a favore: partecipano ai banchetti e invitano gli amici a votare, tramite internet e altro.
«La possibilità di riformare il sistema elettorale è appesa al filo sottilissimo della raccolta delle firme – scrive Adamoli – Questa non è una congettura bensì una certezza. Ed è la ragione che mi ha spinto a firmare e a far firmare il referendum in questi ultimi dieci giorni disponibili. Il preesistente sistema elettorale (Mattarellum) non mi entusiasma, per varie ragioni, ma è sempre meglio del Porcellum ed in ogni caso il Parlamento avrà il tempo necessario per approvare una nuova legge elettorale il più ampiamente condivisa».
Il Pd lombardo rimane un po’ col freno tirato. In particolare, è preoccupato da un ritorno di una legge a collegio uninominale, in cui la Lega prosperi. Ma come si diceva la base, in tutte le feste del partito, ha aderito e le raccolte firme sono state partecipatissime. A Varese i rottamatori sono partiti lancia in resta e anche il segretario cittadino Molinari si è schierato a favore.
Adamoli non si sottrae all’analisi tattica e conclude: «Per effetto del collegio uninominale (vince chi prende un voto in più), sarà ridotto il numero dei parlamentari del Pd e del centrosinistra in Lombardia e a Varese? Questo è un rischio reale, ma non un destino cinico e baro. Questo è il punto. Le recenti elezioni a Milano e in altre città della Lombardia dimostrano che la mappa elettorale può cambiare. Del resto, può una coalizione che si propone di governare l’Italia vivere con la paura di avere la Lombardia e il Nord all’opposizione? Non ne sarebbe degna».
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