Bravo Alafaci ma non basta: doppietta Francia
Ai Mondiali si è disputata la prova su strada degli under 23. Il varesino ha provato la fuga e lavorato per i compagni ma l'Italia si deve accontentare del sesto posto di Fortin. Sabato la Cantele
Ha lottato, si è messo in mostra, ha lavorato per i compagni di squadra: sul piano personale il primo Mondiale di Eugenio Alafaci (foto), talento 21enne di Carnago, è stata un’esperienza importante e utile per il futuro. Peccato che la corsa iridata di Copenhagen non sia servita per salire sul podio né per sé né per l’Italia che, come spesso capita, ha "fatto la gara" ma non è riuscita a conquistare una medaglia.
Nella capitale danese fa infatti festa la Francia che conquista sia l’oro sia l’argento con Demare e Petit mentre al terzo posto si piazza il britannico Fenn; sesto posto per il primo degli azzurri, Filippo Fortin, che ha affrontato la volata provando a tenere la ruota del neocampione ma non è riuscito nell’impresa (qui l’albo d’oro della manifestazione).
Tornando sul portacolori varesino Alafaci, va sottolineata la sua prova generosa: è stato il secondo azzurro a mettersi in mostra dopo Leonardi, autore di una lunga (e un po’ azzardata) fuga da lontano con un brasiliano, e ha animato un’azione di sei uomini nel corso del penultimo giro. Alle sue spalle però il gruppo ha reagito soprattutto con quelle nazionali importanti (Francia, Belgio, Australia) che non avevano corridori in fuga e così Alafaci e soci sono stati ripresi.
«C’è un po’ di amarezza perché non siamo riusciti a prendere una medaglia – ha detto Eugenio (61° alla fine) dopo la gara ai microfoni Rai – però abbiamo corso da grande squadra. Da parte mia ho sperato di arrivare sullo strappo dell’ultimo giro ancora in fuga, perché sentivo di avere gambe buone; purtroppo però il gruppo ha tenuto un’andatura molto alta ed è rientrato prima della salitella. Avrei voluto vincere per dedicare la maglia iridata a mio zio, scomparso lo scorso anno e mio grande tifoso. Lo ricordo comunque, come voglio ringraziare i miei familiari e i tifosi che mi hanno seguito fino a qui».
Certo ora rimane qualche rammarico in casa Italia: si è scelto di non portare Andrea Guardini – ancora under nonostante corra, e vinca, tra i professionisti – e questo è il risultato. È vero, la squadra si è ben comportata, ma l’iride manca dal 2002 (Chicchi) e la medaglia da Varese 2008 (argento di Ponzi).
TOCCA A NOEMI – Archiviate le prime prove su strada dedicate agli under 23 e alle juniores femminile (vittoria per la britannica Garner), domani – sabato 24 – tocca agli juniores maschili e soprattutto alla gara Elite delle donne dove è impegnata la nostra Noemi Cantele. Come noto, l’arcisatese non è tra le favorite su un circuito piatto e adatto alle ruote veloci: la nazionale azzurra dunque correrà per Giorgia Bronzini la quale proverà a confermare la strepitosa vittoria dello scorso anno (l’albo d’oro). Per Cantele intanto è arrivata una grande soddisfazione: è stata scelta dall’UCI per entrare a far parte della commissione etica. Inoltre è stata scelta in rappresentanza delle atlete (accanto a Philippe Gilbert) per parlare a tutti gli juniores maschili e femminili partecipanti alle gare di Copenhagen.
Sempre riguardo al ciclismo rosa di casa nostra, l’UCI ha comunicato che la prossima edizione del Trofeo Binda di Cittiglio verrà disputata il 25 marzo 2012 e sarà la seconda prova di Coppa del Mondo
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