Di giorno fabbrico antifurti e di notte scrivo gialli

Emiliano Pedroni ha presentato a Villa Bossi il suo romanzo d'esordio “La recluta del male” (Editore XY.IT)

A volte nella vita delle persone accadono dei miracoli. A Emiliano Pedroni , autore del libro giallo “La recluta del male” (Editore XY.IT), ne sono capitati almeno due. Il primo risale a quasi vent’anni fa, quando la sua vita era inesorabilmente destinata alle tenebre a causa di una malattia degenerativa agli occhi. Il 20 agosto del 1992 Pedroni ha ricevuto una cornea che oggi gli permette di leggere e scrivere. Il regalo di uno sconosciuto che ha trovato posto nella dedica principale del libro. «Non ti conosco e non so nulla di te, eppure mi hai donato molto. A te è rivolta questa mia opera, e ti ricordo sempre nelle mie preghiere».
Il secondo miracolo Pedroni lo ha vissuto durante la prima presentazione ufficiale del libro a Villa Bossi a Bodio Lomnago. Un’intera comunità, sfidando una canicola tropicale, si è mobilitata per il suo libro, per ascoltare le sue parole e per testimoniare la riuscita di una piccola impresa. Amici, concittadini, parenti e anche curiosi, capitati lì per caso, si sono riuniti  nella magnifica residenza storica, tirata recentemente a lucido.
Emiliano Pedroni non è uno scrittore di professione, fa il magazziniere in una ditta di antifurti. E la passione per i gialli non l’ha ereditata pensando a come sventare i furti, ma leggendo Ken Follet sul pontile di Cazzago Brabbia.  “La recluta del male” è una storia ambientata in una contea immaginaria della profonda provincia americana, dove viene rinvenuto il cadavere di una ragazzina. Un omicidio efferato che fa temere la presenza di un serial killer. «Questo libro- spiega Pedroni – è stato completato nel luglio 2010, prima che si verificassero gli omicidi di Sarah Scazzi e Yara Gambirasio, quindi non mi sono ispirato a quei casi. Quando andavo nel mio pensatoio in riva al lago di Varese avevo già in mente l’intelaiatura della storia».
Un aiuto importante Pedroni lo ha ricevuto da Rosella Orsenigo, che ha segnalato l’autore alla casa editrice. «Non ho fatto un lavoro di editing inteso in senso stretto – spiega Orsenigo – perché non volevo imbrigliarlo. Ho capito che c’era la stoffa e c’era il sarto, mi sono limitata a indicargli il modello da seguire».
Per una casa editrice, soprattutto se piccola, pubblicare un libro di narrativa, perdipiù di un esordiente, è sempre una grande sfida. Questo giustifica la tiratura molto limitata, 300 copie, per un’edizione curata nei minimi particolari. «Noi pubblichiamo saggi universitari   – conclude l’editore Virginia Martelli Maggi -. Ci siamo fidati della dottoressa Orsenigo, che ci ha proposto un piccolo gioiello».
Il giudizio sulla caratura spetta ora ai lettori.

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La recluta del male 4 di 10
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Pubblicato il 12 Settembre 2011
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