Dieci anni di prevenzione e la qualità della vita migliora

Pubblicato il rapporto 2010 delle attività realizzate dall'Asl varesina sul tema della prevenzione. Tanti i capitoli: dallo screening alla balneabilità, dal controllo del territorio a quello della sicurezza

Corretti stili di vita migliorano la qualità della nostra esistenzaCorretti stili di vita, screening medici, controllo delle acque, valutazioni dello sviluppo dl territorio, monitoraggio delle caldaie, prevenzione delle malattie infettive, ispezioni sui luoghi di lavoro e nei centri alimentari.
C’è veramente una grande varietà di azioni che fanno capo al Dipartimento della Prevsione dell’Asl. Personale tecnico si occupa di programmare il corretto sviluppo psicofisico dei cittadini andando a controllare le diverse componenti che formano la realtà quotidiana: « Ogni nostra azione, controlli o verifiche che siano, mira a educare le persone per sviluppare in ognuno una cultura della sicurezza personale e collettiva. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita». Il direttore dell’azienda sanitaria varesina Pierluigi Zeli introduce il cospicuo capitolo dell’attività di prevenzione racchiusa in un rapporto pubblicato sul sito stesso dell’azienda .

Tra le attività consolidate ci sono le due campagne di screening: quello mammario ormai giunto al suo decimo anno di età, che coinvolge ormai il 65% delle aventi diritto, donne tra i 50 e i 69 anni, e quello al colon retto più recente che ha ottenuto una risposta da parte del 45% degli invitati: « In entrambi i casi sono soprattutto le donne ad aderire alla campagna – spiega la dottoressa Franca Sambo – Per il seno vantiamo numeri decisamente importanti: 115.000 donne controllate e i risultati ottenuti ci fanno capire che siamo sulla strada giusta: sono stati individuati 115 tumori maligni di piccole dimensioni che sono stati asportati con interventi minimi. Anche nel caso di colon retto abbiamo riscontrato ben 370 tumori maligni e 1600 adenomi precancerogeni. Dai dati statistici internazionale risulta che le attività di prevenzione riducono la mortalità del 35-40%».

Oltre alla parte medica, l’Asl si occupa anche di territorio. Nell’elaborazione del PGT, un comune deve sentire l’Arpa e l’Asl che forniscono pareri ( non vincolanti) : «Dai piani che abbiamo analizzato – spiega il dottor Bulgheroni – risulta che c’è una tendenza a salvaguardare l’ambiente  con progetti di sviluppo sostenibile. Il fatto è che il territorio in passato ha subito interventi che ne hanno alterato l’armonia. Parliamo di scorretto utilizzo del suolo, di congestionamento delle aree, di aggregazioni urbanistiche inappropriate, di condizioni poco salubri di alcuni alloggi molto vecchi, di carenza di verde pubblico, di scarsa qualità dell’aria, di congestionamento del traffico. Insomma, in passato si è considerato meno lo sviluppo del territorio in modo armonico, da qui le problematiche attuali».

Grande l’impegno dell’Asl nella promozione degli stili di vita con progetti che insistono soprattutto sulle scuole, mentre si sta promuovendo una maggiore attenzione dei giovani sulle malattie a trasmissione sessuale, prima tra tutte l’Aids: « Nonostante i casi di malattia conclamata siano in diminuzione – spiega la dotteressa Sambo – sono in aumento i casi di contagio tra i giovani e giovanissimi: lo scorso anno abbiamo avuto due ragazzi di 15 e 19 anni e sette giovani tra i 20 e i 24». Ottimi, invece, i risultati ottenuti nel campo delle malattie infettive. Qui, le campagne vaccinali (obbligatorie e raccomandate) hanno permesso di avere una copertura del 95% dei ragazzi con un netto abbattimento degli episodi di contagio.

Sul fronte della sicurezza negli ambienti di lavoro, in provincia di Varese, tra il 2000 ed il 2009, si è registrato un costante significativo calo  degli infortuni: «Sia gli eventi “denunciati” sia gli eventi “riconosciuti” sia gli eventi “in  occasione di lavoro” si sono sensibilmente ridotti» racconta il dottor Calderini. La gran parte degli eventi infortunistici  appartiene alla gestione “113 Infortuni dipendenti aziende industria artigianato” (82%  dei denunciati, 82,2 % dei riconosciuti, 89% dei definiti positivamente in occasione di  lavoro). Il calo del numero assoluto degli infortuni è reale (vedi andamento dei tassi di infortunio) e solo in piccola parte effetto della congiuntura economica sfavorevole.

Corposa anche l’attività di controllo sulle attività alimentari: « Nella nostra provincia – spèiega il dottor Renna – ci sono stati casi di intossicazione solo in ambiente domestico. Segno che le 7000 aziende impegnate in questo campo sono rispettose di una legislazione sull’igiene e la conservaizone dei prodotti abbastanza rigida. Ai cittadini ci rivolgiamo, invece, per migliorare la conoscenza di determinati alimenti: il consumo di pesce e latte crudi, per esempio, possono essere rischiosi. Meglio, quindi, congelare il primo, anche quello di lago, e bollire il secondo». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Settembre 2011
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