Genitore depresso tentò di ucciderlo, il figlio denuncia lo psichiatra
Il figlio di Mario Camboni imputa al medico lesioni personali colpose: non avrebbe capito che l'uomo era malato e violento. Ma sarà il consulente del giudice a chiarire se era davvero accecato dalla malattia
Il padre cercò di ucciderlo, il figlio sopravvissuto alla mattanza denuncia lo psichiatra che aveva in cura il genitore.Federico Camboni, scampato il 25 aprile scorso, a Gavirate, alle coltellate del padre Mario, ritiene il medico che si occupò del caso responsabile di lesioni personali colpose. Tramite il suo avvocato ha presentato una querela che, se le indagini confermeranno una anomalia psichica dell’omicida, potrebbe preludere a un’iscrizione nel registro degli indagati del sanitario. Siamo però ancora nel campo delle ipotesi. La famiglia Camboni, che in questa storia è anche parte offesa, si sarebbe decisa alla clamorosa iniziativa giudiziaria proprio mentre è in corso l’incidente probatorio, ordinato dal gip Cristina Marzagalli, per chiarire se l’ex maresciallo della finanza sia davvero insano di mente. La perizia, tra l’altro, è stata affidata allo psichiatra varesino Mario Girola (si occupò anche del caso Elia Del Grande) e sarà una prova importante al processo. Camboni è praticamente reo confesso ma vanno forse chiarite ancora le circostanze che nei mesi precedenti al 25 aprile hanno portato alla tragedia.
La svolta alle indagini potrebbe arrivare solo in caso di verdetto di infermità, anche parziale, poichè è solo dopo una tale decisione che entrerebbe in gioco l’ipotesi di un omesso controllo del medico, fino a questo momento ipotizzato dalla sola parte offesa.
Mario Camboni, ex maresciallo della Guardia di finanza, uccise il 25 aprile la figlia Alessandra e ferì gravemente il figlio Federico a colpi di coltello. L’uomo era stato allontanato da casa dai figli e dalla moglie per dissidi familiari, ma aveva anche iniziato delle cure a causa di una cupa depressione, o comunque disturbi di varia natura, che lo avrebbero colpito in quei mesi.
La svolta alle indagini potrebbe arrivare solo in caso di verdetto di infermità, anche parziale, poichè è solo dopo una tale decisione che entrerebbe in gioco l’ipotesi di un omesso controllo del medico, fino a questo momento ipotizzato dalla sola parte offesa.
Mario Camboni, ex maresciallo della Guardia di finanza, uccise il 25 aprile la figlia Alessandra e ferì gravemente il figlio Federico a colpi di coltello. L’uomo era stato allontanato da casa dai figli e dalla moglie per dissidi familiari, ma aveva anche iniziato delle cure a causa di una cupa depressione, o comunque disturbi di varia natura, che lo avrebbero colpito in quei mesi.
Federico Camboni, sopravissuto alla tragedia, sarà intanto interrogato oggi dal pm Luca Petrucci, mentre è probabile che il perito si pronunci entro novembre sull’infermità. Anche la procura attende di capire come stiano le cose per decidere sull’eventuale iscrizione nel registro degli indagati, o meno, del sanitario.
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