Giocatore di poker: il pericoloso sogno dei giovani

Venerdì 23 settembre, l'associazione AND organizza l'incontro "I segreti del poker". Un giocatore ex professionista spiega i rischi legati a una moda che attira sempre più ragazzi

Il poker, nuova frontiera del guadagno facileProfessione “giocatore di poker”. Quella del giocatore d’azzardo sta diventando una professione sempre più ambita: si inizia per arrotondare e si finisce per investire tutte le proprie forze e competenze.

And , l’associazione che si occupa di Azzardo e Nuove Dipendenze, lancia l’ennesimo allarme: grazie a internet e ai canali televisivi dedicati, sta crescendo la passione per il poker, un gioco d’azzardo che poco ha a che vedere con lo sport.

Venerdì 23 settembre, dalle ore 17.30 alle 19.30, alla Sala delle Candelabre, Villa Oliva, via Volta 15 a Cassano Magnago, Dean Bedrina, giocatore professionista, spiegherà i rischi insiti in questa professione: « Negli ultimi tre anni il poker on line ha vissuto un boom incredibile – spiega Dean – complice un’economia in affanno e prospettive per il futuro scoraggianti, sempre più giovani si avvicinano al mondo del poker professionistico. Prima con internet, poi tentando di entrare nei circuiti televisivi».

Dean Bedrina è un luganese e da anni gioca a poker: « Per cinque anni ne ho fatto anche la mia professione perché i guadagni erano decisamente superiori a quelli del mio lavoro principale. Sono entrato in circa 1500 sale e ho giocato con campioni di tutto il mondo. Sono stato sull’orlo del baratro. Fortunatamente mi sono fermato in tempo, prima di perdere completamente il senso della realtà. Mi sono reso conto che, nonostante la mia esperienza, la mia tecnica e il mio atteggiamento mentale, una volta seduto al tavolo avevo le stesse potenzialità di vincita di concorrenti che non erano alla mia altezza. Il poker è un gioco d’azzardo, le carte non si possono piegare al proprio volere».

Le immagini televisive delle partite di poker (semplificato) stanno raccogliendo sempre maggiori proseliti: « Queste sono società che vogliono guadagnare – spiega ancora Dean Bedrina – per cui sviluppano un’azione di marketing e pubblicità molto aggressiva. Si parla sempre delle vincite milionarie, ma mai delle perdite. Ho conosciuto fior di campioni, diventati ricchi nel giro di pochi mesi, che non hanno retto la pressione psicologica e che sono sprofondati nella depressione quando la fortuna è cambiata. Le rendite del poker non sono costanti: il rischio è quello di costruirsi una vita da nababbi e di vedersela sfumare nel giro di pochi mesi. Esiste la solidarietà tra gambler che, di solito, supportano il “perdente” sia psicologicamente sia economicamente, ma i rischi sono elevatissimi».

L’incontro dal titolo “I segreti del poker”  è aperto a tutti e mira a sfatare i tanti miti che oggi si sono creati attorno al mondo del gioco d’azzardo: « Ho visto tante persone abbandonare il proprio lavoro, magari conquistato con studi e molteplici esperienze, per rincorrere la via della ricchezza facile. Chi si può permettere un hobby come quello del poker deve avere solide spalle, un capitale di partenza solido che non si sgretola davanti a una perdita anche cospicua. A Las Vegas vedi tantissimi magnati che riversano fiumi di dollari sui tavoli verdi, ma sono ricchi proprietari d’industria, terrieri, di alberghi, per loro il tavolo è solo un passatempo».
 

Nel corso della serata si parlerà dei diversi tipi di gioco, “old school” e “online”, dello stile di vita dei “rounders”, delle “tribù” dei giocatori da torneo, dell’ideologia dei giocatori del cash game, del marketing del poker, dei Casinò (cash game) e delle aziende miliardarie del poker on line, che è diventato molto diffuso grazie alla legge 4 luglio 2006, n. 223 (decreto Bersani sulle liberalizzazioni) che ha autorizzato il poker on line con modalità a torneo e alla legge 18 luglio 2011 che decretato la fine della sperimentazione e ha ratificato l’introduzione del poker cash game on line nel sistema italiano dei giochi d’azzardo. Nel 2010 in Italia sono stati spesi 61,4 miliardi di euro in giochi d’azzardo legali. Con questa cifra, l’Italia rappresenta il 74% di tutto il mercato europeo e il 23% di tutto il mercato mondiale nel 2010. Nel primo semestre 2011 sono stati spesi già 35,8 miliardi (con un incremento di quasi il 20% rispetto all’anno precedente).

Dean Bedrina è ancora un giocatore di poker anche se “dilettante”: « In effetti io sono un giocatore vecchio stampo, molto legato all’eleganza degli abiti, del posto. Non mi sento a mio agio con questo stile casual. Quando metto in guardia dai rischi della dipendenza vengo trattato come un fallito. Questi giovani rincorrono un sogno e queste aziende sanno bene come vendere i sogni. Purtroppo, la gran parte si risveglia in mezzo agli incubi e a rimetterci sono spesso anche le famiglie. C’è sempre un modo per vendere denaro a una persona malata di gioco e gli interessi sono pazzeschi». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Settembre 2011
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