Giro di Padania, a Lonate striscioni e cori contro la Lega

Una trentina i manifestanti che con bandiere di Cobas e Cub, Movimento Antileghista e Uisp stanno inscenando la contestazione. A controllarli le forze dell’ordine. La corsa è partita regolarmente

Da un lato i sindacati di base che chiedono alla Lega di non impegnare le Forze dell’Ordine per iniziative di propaganda, dall’altra gli antileghisti e la Uisp che chiedono di non strumentalizzare lo sport e ribadiscono che la Padania non esiste: allo speaker sul palco tocca alzare il volume per sovrastare fischi, slogan, trombette e pentole. La partenza della terza tappa del Giro di Padania non ha avuto pace nemmeno  a Lonate Pozzolo, luogo scelto per la partenza della terza tappa della corsa marchiata Lega Nord. Sono una quindicina i manifestanti che con bandiere di Cobas e Cub hanno inscenato la contestazione: davanti a loro lo striscione che recita “La Lega predica bene e razzola male”.

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In contemporanea sono arrivati anche i manifestanti del Movimento Antileghista (quelli della festa di Brenta) e della Uisp: una trentina di persone armati di numerosi striscioni e sfottò per i leghisti. A controllarli un fitto cordone di forze dell’ordine che ha vigilato tra via Manzoni e via Matteotti, da dove parte la tappa. Nei dintorni altri sparuti gruppetti sciolti hanno tentato di organizzarsi con l’obiettivo di cercare di bloccare o almeno ritardare la partenza della tappa, così come successo nei giorni scorsi a Mondovì e Savona (con scontri, poliziotti investiti e schiaffi ai corridori). L’invito a partecipare alla protesta è stato diffuso con una serie di volantini firmati "Antileghisti varesotti", che usano come slogan l’allusivo "Leghisti, pedalare!". Il gruppo dei ciclisti, dopo la “punzonatura” a Lonate Pozzolo, si è trasferito a Busto Arsizio dove è iniziata la “vera” gara odierna.
La corsa è partita regolarmente intorno alle 11.20, i manifestanti sono rimasti sul posto tra cori e striscioni, controllati da polizia e carabinieri in assetto antisommossa.

A dare il via con tanto di bandierina proprio Renzo Bossi, uno dei più convinti sostenitori di questa gara ciclistica. Ai giornalisti ha ribadito che questa competizione non potrà essere fermata «perchè questa è la volontà dei corridori, sono loro i primi ad aver detto andiamo avanti – ha detto Bossi – fanno il loro lavoro ed è giusto che possano proseguire. La politica non c’entra niente, questo è sport e la gara è utile a molti grandi professionisti per prepararsi ai mondiali. Il ciclismo è uno sport importante in provincia di Varese e io stesso sono un grande appassionato».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Settembre 2011
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