Il futuro di Malpensa, Sea e Pisapia

L'UniCoMal Lombardia esprime i suoi dubbi sul piano di sviluppo dello scalo, alla luce del mercato profondamente cambiato

Riceviamo e pubblichiamo la riflessione di Unicomal Lombardia sul futuro di Malpensa, con un appello al sindaco di Milano, rappresentante del maggior azionista di SEA.

Le cronache attuali riportano: “Nuovo abbandono per lo scalo di Malpensa. A fine ottobre
(data in cui Lufthansa Italia cesserà le sue operazioni) anche Air France si appresta a lasciare lo
scalo”, e si trasferirà a Linate.
E Malpensa vive la paradossale situazione di avere un eccesso di infrastrutture in grado di
gestire un traffico molto superiore a quello reale.
Strutture in eccesso perchè realizzate su studi e previsioni di crescita del traffico rivelatesi
sbagliate.
Ma ancora, su analoghi studi e previsioni di crescita, la Società di gestione ha elaborato un
ulteriore Piano di Sviluppo già entrato nell’iter di Valutazione Ambientale.
Piano di Sviluppo che, visti i precedenti, e vista la situazione attuale di abbandoni che
confermano la bocciatura del mercato, appare, come minimo, fuori luogo.
E certamente, malgrado i toni sempre trionfalistici della Società di gestione, in SEA ben
sanno che Malpensa è, dal suo ampliamento datato 1998, protetto con misure “particolari”,
contrarie al mercato, per non essere “cannibalizzato” da Linate.
Infatti, a colpi di decreti dei vari Ministri dei trasporti, la capacità operativa oraria di Linate
(32 slot, cioè movimenti per ora), è ora limitata a 18 slot.
Da fonti ufficiali già si sapeva che: “La richiesta di slot su Linate è pressante, se si potranno
avere più slot, si scateneranno tutti i vettori, le Compagnie che sono a Malpensa chiederanno tutte
di spostarsi a Linate”.
E’ la dichiarazione ufficiale della bocciatura del mercato su Malpensa.
A conferma, se ce ne fosse bisogno, leggiamo anche che: “sul tavolo di SEA, la Società di gestione, ci sono ben 54mila richieste per volare da Linate”.
Questo numero, che sembra spropositato, diviso per 365 giorni significa richieste per ca. 150 slot, 150 voli/giorno che verrebbero defalcati da Malpensa e immediatamente sommati a Linate se il limite salva Malpensa di 18 slot orari venisse riportato a 32 slot.

Ma, in caso non ne fosse chiaro il significato, facendo due semplici operazioni si può vedere
il risultato. Attualmente il traffico giornaliero è, supponiamo, a Malpensa, ca. 550 e, a Linate, ca. 250 voli/giorno.
Sottraendo da Malpensa e sommando a Linate 150 slot i due risultati sono identici: 400
voli/giorno. Questi dati forse non sono proprio esatti, ma non dovrebbero essere lontani dalla realtà.
E si vuol sottolineare che, nel conto dei voli di Malpensa, entrano ca. 120 voli low cost al
giorno.
Il grande business hub salvato dal low cost.
E’ l’ennesima dimostrazione, che “l’operazione Malpensa” è contraria al mercato.
Ora, con un Piano di Sviluppo paradossale per questa situazione di mercato e di traffico e
basato sulle stesse previsioni di 10 anni fa, la domanda è: ma siete convinti?
Domanda che rivolgiamo principalmente al primo azionista di SEA, il Sindaco di Milano
Giuliano Pisapia, a cui abbiamo già chiesto udienza con una lettera di UNI.CO.MAL. a nome di
tredici Associazioni e Comitati nazionali e locali.

Gallarate, 16 settembre 2011

UNI.CO.MAL. Lombardia
Il Presidente
Beppe Balzarini

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Settembre 2011
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