“Il lavoro del consorzio non si ferma mai”

Michele Lo Nero, presidente di "Varese nel Cuore" ospite in diretta su VareseNewsTv, racconta obiettivi e mosse della società biancorossa con il campionato alle porte

Il protagonista della prima diretta stagionale di VareseNewsTv è stato Michele Lo Nero (a destra nella foto), presidente del consorzio “Varese nel Cuore” della Pallacanestro Varese. In oltre mezz’ora di intervista, condotta dal nostro Damiano Franzetti, Lo Nero presidente ha raccontato il lavoro del consorzio, presente e futuro, e mostrato la via che la squadra dovrà seguire quest’anno tra tradizione e innovazione oltre allo stretto legame con i tifosi.

Inanzitutto una nota positiva, l’andamento della campagna abbonamenti che ha superato quota 800 tessere.
«Siamo contenti e soddisfatti: la campagna abbonamenti è il termometro di come la società è vista sul territorio; la risposta è stata buona e il nostro obiettivo sarà quello di superare il risultato dello scorso anno».

Per quanto riguarda “sostenitore più”, che prevede una serie di agevolazioni per chi sceglie questa formula?
«Siamo circa alle settanta adesioni, risultato che ha già eguagliato la passata stagione, ma ci aspettiamo un aumento importante grazie anche a una serie di vantaggi interessanti, tra cui le trasferte gratuite di Milano e Biella. Adesso che all’Olimpia è tornato Gallinari, è ancora più conveniente».

Il presidente Cecco Vescovi le ha chiesto se, in caso di vittoria alla prima di campionato al Forum contro Milano, tornerebbe a casa a piedi.
«Lo farei sicuramente, ma invito anche te (Damiano Franzetti ndr) ad accompagnarci. Sono più di quaranta chilometri ma lo facciamo volentieri».

Ad oggi quanti soci fanno parte del consorzio e quanti se ne aspettano prima dell’inizio del campionato?
«Per ora siamo circa 60 consorziati, vicini all’obiettivo di inizio campionato. Questo però è un lavoro che non finirà mai: anche durante l’anno promuoveremo il progetto per ampliarci sempre di più. Dobbiamo ringraziare tutti i membri già presenti e quelli "in attesa", con lettere d’intenti già firmate come per esempio la "Sicad" che a breve entrerà a far parte del gruppo. Tutti i membri sono contenti di essere all’interno di questa realtà; prendiamo l’esempio di Carlsberg, una multinazionale che con il suo ingresso ha fatto capire che pure grandi imprese possono far parte della squadra, così come piccole realtà come farmacie o ristoranti. Nel consorzio non c’é Cimberio e questo lo vedremo in futuro; con loro era importante proseguire con la sponsorizzazione come è avvenuto».

Un nostro lettore chiede se la squadra sente la vicinanza del territorio e dei tifosi, molto affezionati ai colori biancorossi.
«La vicinanza della gente ci dà forza per portare avanti questo progetto. L’affetto dei nostri tifosi e il passato della società sono le basi su cui lavorare. Tutti si stanno impegnando a ritrovare nuove risorse per poter un giorno ritornare a raggiungere grandi risultati».

Alcuni lettori hanno chiesto informazioni su Szymon Szewczyk e Wanamaker, oltre a porre delle perplessità sull’ingaggio di Luca Garri. Lei cosa risponde in merito?
«Parto dal presupposto che il mercato lo gestiscono Cecco Vescovi e Carlo Recalcati, con i loro collaboratori e credo che sappiano fare il loro lavoro. Luca Garri oggi è un giocatore della Pallacanestro Varese; credo sia un ragazzo speciale che fino a quando vestirà la maglia biancorossa dovrebbe avere il sostegno e la fiducia della squadra e dei tifosi. Penso anche che tutti i giocatori ricambieranno in campo l’affetto dell’ambiente. Non possiamo negare l’interesse per il giocatore polacco, ma bisogna vedere se sarà davvero messo sul mercato e se ci sarà l’intenzione di venderlo da parte di Avellino. Brad Wanamaker invece, dopo aver trascorso un periodo con noi, ha deciso di accettare l’offerta ricevuta da Teramo e credo sia già con la sua nuova squadra».

Crede che in futuro sarà possibile avere una sinergia con il Varese calcio, nello stile delle polisportive spagnole?
«I rapporti con il Varese 1910 sono ottimi e creare una polisportiva con diverse discipline, non solo il  calcio, è un sogno che speriamo prima o poi realizzare. Per ora però rimane un discorso prematuro: prima dobbiamo far crescere la squadra con il settore giovanile, il basket in carrozzina e magari quello femminile. Solo dopo aver consolidato le nostre priorità potremo pensare a qualche cosa in più. Lo sport è una base importante per giovani e loro crescita, questo è il concetto da cui partire per tutti i progetti futuri».

Ciò rientra nel gemellaggio con diversi settori giovanili della provincia?
«Il nostro responsabile, Bruno Bianchi, sta facendo un ottimo lavoro creando gemellaggi con molte realtà provinciali. Sono oltre trenta le società che hanno rapporti con noi in questo momento; stiamo mettendo le basi per la crescita dello sport e per questo va un grande ringraziamento a tutto lo staff che lavora per ampliare questo progetto. Inoltre abbiamo preso un allenatore importante come Franco Passera a dirigere la parte tecnica del vivaio».

Questione sponsor "di maglia", a che punto siete?
«Lunedì ne presenteremo uno nuovo (la Teva, industria farmaceutica ndr), ma ne abbiamo ancora due a disposizione. Stiamo trattando per riempire gli spazio vuoti e mi piacerebbe che siano marchi varesini: sarebbe una bella risposta per la città. Con Sisal non c’è problema, la ritengo una formalità, credo che con la presentazione della squadra confermeremo un accordo che dura da due stagioni».

Sabatini, presidente della Virtus, vuole portare Kobe Bryant a Bologna; molte altre stelle Nba a partire da Gallinari a Milano stanno venendo a giocare in Europa per il lockout. Lei che idea si è fatto?
«Se davvero arrivasse Bryant, sarebbe un lustro per il nostro campionato, oltre che una grossa chance per far risaltare il basket italiano. A questo punto spero che Bologna riesca nell’intento: Sabatini mi sembra persona seria, se dice che ci proverà gli credo e penso si stia muovendo per farlo davvero».

Al di fuori del campo, cosa ha in mente il consorzio per la prossima stagione. Quali aspetti avete già trattato e quali contate di sistemare?
«Rifaremo sicuramente i workshop aperti a tutti gli interessati per promuovere altri inserimenti nel consorzio e per dare un servizio agli associati. La società ha poi voluto investire nel settore giovanile e nella nuova sede oltre a sistemare il palazzetto grazie all’aiuto del Comune, con importanti lavori di restyling. Il basket varesino ha bisogno di una casa degna del nome della squadra e il 16 ottobre potremmo vedere tutti il lavoro svolto. Inoltre mi piacerebbe organizzare un tour guidato per far vedere ai tifosi le zone che durante le partite non sono accessibili, come gli spogliatoi, per mostrare le migliorie. Il basket in carrozzina è un altro punto importante per il futuro e speriamo che la squadra possa subito salire di categoria».

C’è qualche ringraziamento in particolare che vuole fare in questa sede?
«Sì, alla famiglia Castiglioni che dà sempre il proprio supporto, anche a livello economico come deciso con gli accordi di un anno fa. Grazie a loro le chiavi della  Pallacanestro Varese sono nelle mani della città. E poi vorrei ricordare e ringraziare l’ex capitano Gek Galanda che lo scorso anno è stata una presenza importante e a seguire Thomas, Goss e Slay. Rivolgo lo stesso saluto allo staff medico e a Galleani, che con il loro lavoro hanno contribuito a costruire una base solida a questo grande progetto».

Infine, quali sono le ambizioni della società quando il campionato è alle porte?
«Puntiamo a fare sempre meglio, trasmettendo passione ai tifosi mettendo in campo l’anima in casa e fuori. Il compito della squadra e dello staff tecnico, così come quello della società, sarà lavorare per migliorare ogni giorno di più».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Settembre 2011
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