La piccola capitale dei Longobardi, Patrimonio dell’Umanità
L'iscrizione nell'elenco dei siti d'importanza mondiale riconosciuti dall'Unesco rilancia turismo e attività intorno al borgo, ricco di chiese e testimonianze storiche
Una fortezza fitta di chiese, abitato dall’aristocrazia guerriera longobarda: dopo il riconoscimento dell’Unesco, Castelseprio torna a splendere nella sua veste di piccola capitale longobarda. Tra le ultime iniziative, la pubblicazione di una nuova edizione della guida al sito archeologico, pubblicata anche in inglese: «Castelseprio è divenuta patrimonio dell’umanità ancora prima di Pavia o di Monza» ha spiegato la consigliere regionale Luciana Ruffinelli, presentando insieme all’assessore provinciale a turismo Francesca Brianza l’iniziativa inserita nel weekend di "Fai il pieno di cultura", proposta a livello lombardo (sabato 24 e domenica 25 settembre 2011).
La presentazione è avvenuta nella corte dell’ex monastero di San Giovanni (nella foto sopra), recuperato dal 2004 come centro espositivo archeologico, con interessanti scavi sotterranei. L’edificio – prima monastero, poi cascina, oggi sede museale – rappresenta la riscoperta di un borgo eccezionale per stratificazioni: dai longobardi ai carolingi, al ruolo di "capitale" del Contado del Seprio tanto rilevante dal punto di vista economico da spingere Milano, nel 1285, a raderla al suolo, abbattendone le fortificazioni. Nel Novecento 4 campagne di scavo hanno riportato alla luce la ricchezza di un sito unico, tra i più interessanti per capire la storia della presenza longobarda in Italia. In questi giorni una mostra di oggetti archeologici rinnova l’interesse per il sito: «Dobbiamo promuovere anche mostre ed eventi per far tornare i visitatori» ha continuato Ruffinelli, ricordando il ruolo anche economico che il luogo (specie dopo il potenziamento dell’offerta negli ultimi anni) può avere per la zona del basso e medio Varesotto.
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