“Le nostre imprese devono aprire i cancelli ai giovani”
Il mondo dell'industria deve recuperare il fascino perduto nei confronti delle nuove generazioni. Il presidente di Univa invita le aziende a comunicare e i ragazzi a non restare "in panchina"
«Abbiamo una tradizione industriale e un’eredità di saperi che è unica a livello nazionale. Siamo percepiti come il "pennone" della nave Italia. La ricerca che abbiamo presentato oggi dimostra che questo è considerato dai cittadini come un dato di fatto. Eppure dobbiamo riflettere, soprattutto sulle risposte che hanno dato i giovani. Capire perchè il mondo dell’industria ha perso il suo fascino nei confronti delle nuove generazioni». Il presidente dell’Unione industriali di Varese, Giovanni Brugnoli, invita le aziende varesine ad "aprire i cancelli", a incontrare le persone e a farsi conoscere.
«Forse l’immagine che i ragazzi e anche i loro padri, hanno del mondo del manifatturiero in provincia di Varese è un po’ stereotipata. Si pensa ancora alle vecchie catene di montaggio, al rumore, alla polvere. Dobbiamo comunicare invece qual è oggi la realtà: le nostre imprese sono all’avanguardia nella ricerca e nell’innovazione. Sono dei luoghi proiettati verso il futuro. È vero non hanno nomi celebri, perchè operano per la maggior parte nel mondo della subfornitura, ma hanno storie e ruoli importanti». Comunicare le eccellenze, secondo Brugnoli, è il primo passo per recuperare "appeal", il secondo è quello di lavorare con le scuole, il vero ponte tra i giovani e il mondo del lavoro: «Con il Club dei 15 abbiamo avviato un progetto in collaborazione con gli istituti della provincia per cercare di colmare la carenza di tecnici e di lavoratori specializzati che caratterizza il nostro territorio. C’è un consiglio che mi sento di dare a chi finisce la scuola ed è quello di non restare "in panchina" aspettando il lavoro dei propri sogni. La realtà offre molte possibilità ma bisogna mettersi in gioco e accettare le sfide anche se non coincidono proprio con i nostri desideri».
«La differenza rispetto ad altri settori – aggiunge Vittorio Gandini, direttore di Univa – è che all’interno di un’azienda del manifatturiero, anche di piccole dimensioni, un ragazzo trova ancora delle importanti opportunità di crescita. Le industrie del nostro territorio sono un ascensore sociale da prendere in considerazione». Questo aspetto sembra essere però ancora sottovalutato: «Il lavoro operaio è vissuto ancora come un ripiego anche dai diplomati – spiega Gabriella Scarcella, dell’istituto di ricerca Ipsos -. Non è un aspirazione. Anzi alcuni genitori trasmettono ancora ai figli il messaggio "studia per non finire a fare l’operaio come me"». Che cosa dovranno fare dunque gli imprenditori per richiamare le nuove generazioni? «L’industria varesina deve cercare di lavorare sulla percezione che le persone hanno del lavoro al suo interno ma anche della figura degli imprenditori – ha concluso Andrea Alemanno, ricercatore Ipsos -. Si deve incominciare a raccontare. Si deve spiegare che Varese ha questa ricchezza e questa tradizione industriale perchè ci sono state persone che hanno saputo costruirle. Le storie delle imprese sono importanti, sono quelle che permetteranno anche di far riconsiderare l’industria come sbocco nel mondo del lavoro».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Martac98 su Scontro nella notte a Lonate Ceppino, a bordo quattro giovani tra 18 e 20 anni
Martac98 su CBD e insonnia: CBnight, il rimedio naturale per dormire bene
italo su Furto all'oratorio di Albizzate: sottratta strumentazione del coro John Paul II Choir nella settimana dei concerti di Natale
Tsilvia su La patente a 18 anni? "Non è più uno status symbol"
PaoloFilterfree su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
elenera su La patente a 18 anni? "Non è più uno status symbol"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.