Scuola promessa ai terremotati. Ma la onlus è sparita
L'associazione "L'Aquila Nuova" proponeva un istituto ad alta efficenza energetica. Il progetto ha coinvolto anche le scuole gallaratesi, ma dall'Abruzzo dicono di non aver notizie da mesi: "Si sono eclissati"
Una scuola d’avanguardia per ridare forza ad una comunità colpita dal terremoto, quella d’Abruzzo. Il progetto era buono, ma poi tutto è naufragato, all’Aquila non sanno più niente da mesi né della scuola, né dei promotori dell’intervento, "L’Aquila Nuova Onlus" di Gallarate: «Sono scomparsi loro, si sono eclissati» dice Pietro Di Stefano, assessore alla programmazione urbanistica del capoluogo abruzzese.
Il progetto partì mesi fa, con la costituzione di una Onlus a Gallarate: l‘associazione – presieduta da Roberto Bulegato, imprenditore nel settore delle energie rinnovabili – presentò all’Aquila l’idea di una scuola d’avanguardia, un istituto con una pianta a forma di uccello, attrezzata in particolare con pannelli fotovoltaici e pompe di calore, per dare autonomia energetica. Doveva essere realizzato ad Assergi, con scuola elementare e aule scientifiche didattiche: «Sui terreni vicini, di proprietà del laboratorio di fisica del Gran Sasso, c’era anche l’idea di realizzare un Parco rivolto alle energie rinnovabili e laboratori per i ragazzi» spiega Luigi Faccia, consigliere comunale dell’Aquila.
A Gallarate si mobilitarono per sostenere l’idea il Comune, la Provincia di Varese, l’istituto ISIS che realizzò gratuitamente la progettazione preliminare e una parte di quella esecutiva: a maggio si fece anche un convegno per presentare la scuola ecosostenibile, si attivò un gemellaggio con un istituto abruzzese. La scuola doveva essere il fiore all’occhiello della zona, un polo d’attrazione che favorisse anche il trasferimento dei residenti nella new town. Ci furono anche le prime riunioni con il Comune dell’Aquila, poi la firma, nel giugno del 2010, di un protocollo d’intesa tra la Onlus lombarda, il Comune e la Provincia dell’Aquila: «Ci fu qualche difficoltà nella redazione del protocollo d’intesa, soprattutto sull’area. Ci furono contrasti tra ufficio urbanistica e i donatori, ma cose non di grande rilevanza» ricorda ancora il consigliere Faccia. A protocollo firmato, però, calò il silenzio sull’intera operazione: «Sono scomparsi loro, eclissati- sintetizza appunto l’assessore Di Stefano – . Li abbiamo ricontattati in primavera, ci fu risposto che avrebbero raccolto l’associazione in assemblea per decidere». Era il maggio 2011, a distanza di mesi il silenzio permane e la vicenda è divenuta pubblica, grazie al quotidiano online AbruzzoWeb.
Passati altri mesi, sembra che il progetto subisca uno stop, come spiega proprio il presidente della Onlus, Roberto Bulegato. In parte la scuola doveva auto-finanziarsi grazie agli introiti garantiti dagli incentivi sulle fonti rinnovabili, vale a dire grazie alla copertura in pannelli fotovoltaici: il fatto è che a dicembre 2010 sono scaduti i "vecchi" incentivi, sostituiti da un sistema molto meno premiante. All’Aquila di risposte non ne hanno, anzi sembrano un po’ delusi da tutta la storia. «Saremmo stati ben contenti di avere una nuova scuola – conclude Di Stefano – ma abbiamo grande dignità, non saremo noi a rincorrerli».
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