Terza pista, i comuni chiedono: “Pisapia dov’è?”

I comitati locali (ma anche il Pd) a giugno speravano in una parola dal Comune di Milano sul contestato progetto di allargamento dell'aeroporto. La giunta di Pisapia ha compiuto 100 giorni e intorno a Malpensa c'è qualche malumore: "Il vento è cambiato davvero?"

Intorno a Malpensa da Pisapia si aspettano molto. L’oggetto della speranza è il futuro della terza pista che Sea (in gran parte di proprietà del Comune di Milano) vorrebbe realizzare sacrificando un bel pezzo di un Comune – quello di Lonate Pozzolo – e contro l’opinione del Parco del Ticino e di molti altri Comuni, dal più piccolo del Sud della provincia, Vizzola Ticino, fino alla più grande Gallarate.

Al sindaco di Milano, da cui ci si attende un segnale di discontinuità, il territorio del basso Varesotto si è appellato da subito. Il PD provinciale di Varese – con diplomazia, è evidente – ha chiesto un coinvolgimento e un dibattito sulle scelte di SEA, proponendo anche la sua posizione, chiara e trasparente: «Adesso che c’è Pisapia se ne potrà parlare». Quelli del comitato di Viva Via Gaggio ricordano che si rivolsero al neosindaco due giorni dopo le elezioni. E in questi giorni hanno pubblicato un ironico riferimento alla campagna elettorale di Pisapia, con il manifesto con lo slogan più utilizzato: ‎«"Il vento cambia davvero". E qua aggiungeremmo doverosamente un bel punto di domanda grande così. Noi abbiamo chiamato, ma fino ad ora Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano, principale azionista di Sea-Malpensa, non ha risposto».  

Sta di fatto però che da Milano non arriva, per ora, alcuna indicazione sul futuro di Malpensa e sulle scelte strategiche, in testa – appunto – l’ipotesi della terza pista. Che da ipotesi si sta comunque trasformando lentamente in progetto concreto, visto che a Roma procede la Valutazione di Impatto Ambientale, su cui il territorio ha voluto dire la sua. A luglio, a un mese dal cambio della guardia alla guida di Palazzo Marino, l’assessore al bilancio e partecipate Bruno Tabacci intervenne al convegno su "Varese in Europa": in mezzo al dibattito sulla cooperazione tra Varese e Milano, le parole su Sea e Malpensa furono piuttosto generiche, certo senza nessun accenno alla grande opera.
Certo, le priorità a Milano sono tante: il rinnovo dei vertici delle società più discusse (vedi Milano Ristorazione), la revisione del Pgt, la scommessa dell’Expo da portare in porto e soprattutto le difficoltà di bilancio da gestire. Ma chi vive intorno a Malpensa non ha certo messo da parte l’idea di bussare alla porta del sindaco di Milano. E chissà che il bussare non diventi concreto: già in passato Via Gaggio aveva accarezzato l’idea di partire a piedi per la (lontana) Milano e di andare a bussare (stavolta per davvero, fisicamente) a Palazzo Marino. Madama Brichetto Moratti ha lasciato, l’inquilino è cambiato, la risposta al territorio di Malpensa però ancora manca.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Settembre 2011
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