Terza pista, i sindaci di Malpensa a Palazzo Marino
Per la prima volta ci si confronta direttamente con il Comune di Milano sul tema dell'espansione dell'aeroporto: sei sindaci hanno incontrato Gianni Confalonieri, il delegato da Pisapia
Per la prima volta i sindaci della zona di Malpensa entrano a Palazzo Marino: i sindaci del Cuv (Consorzio Urbanistico Volontario di Malpensa) sono stati ricevuti giovedì sera al Comune di Milano, principale azionista della Sea. «Abbiamo avuto un colloquio con Gianni Confalonieri, il direttore per le Relazioni Istituzionali» spiega Mario Aspesi, sindaco di Cardano al Campo e presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Aeroportuali, intervenuto a Milano insieme ai colleghi Guido Colombo (Somma Lombardo), Mauro Cerutti (Ferno) Madì Reggio (Golasecca), Romano Miotti (Vizzola Ticino) e Claudio Montagnoli (Arsago Seprio). Giuliano Pisapia era impegnato ancora nel tardo pomeriggio in un cda della Scala, ma il colloquio con Confalonieri (nella foto) ha un peso significativo, se si considera che l’esponente di Sinistra Ecologia e Libertà è uno degli uomini più vicini – politicamente e ora anche per ruolo istituzionale – al sindaco di Milano.
L’incontro è stato valutato positivamente, con accenni diversi, da tutti i sindaci intervenuti. «Ci è stato detto – riporta Aspesi che nel merito il sindaco è molto vicino alle nostre posizioni: come si può non pensare che sia necessaria una Valutazione Ambienale Strategica? Come si può pensare di escludere i Comuni da un’opera di questo genere?» La richiesta di una Vas è considerata un po’ la richiesta minima da parte di tutti, nella convinzione (da parte di molti) che dalla stessa potrebbe emergere anche l’incompatibilità tra il territorio e un nuovo, pesante ampliamento dello scalo disegnato dal Master Plan Sea. È comunque una valutazione che prescinde dal merito dell’opera, rispetto alla quale anche i sindaci hanno posizioni diverse (il sommesse Colombo ha espresso il suo favore all’opera, ad esempio, pur rimanendo critico su altri aspetti del Master Plan). Al di là del tema terza pista, nel primo incontro si sono affrontati altri nodi, come quella della presenza dei tassisti, dei progetti per la logistica e del futuro delle aree delocalizzate, dei livello occupazionali. C’è stato anche un accordo sulla possibilità di coinvolgere nel dialogo anche i Comuni dell’area circostante, compresi quelli piemontesi.
Rimane comunque una valutazione positiva, di «cauto ottimismo»: «Non avevamo mai avuto un incontro di questo genere – conferma Aspesi -, su questo eravamo tutti concordi: mai si è avuto un approccio di questo tipo. Mai in Comune di Milano, ma neanche in Regione Lombardia, in cui si il Master Plan è sempre presentato non come una programmazione territoriale che aveva bisogno di VAS, ma già come un progetto, assoggettato solo alla VIA». Il primo passaggio è arrivato proprio nei giorni in cui una parte del mondo che contesta la terza pista aveva espresso malumori per il silenzio di Palazzo Marino. Non c’è una presa di posizione, ma un approccio alla questione sì.
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