Dieci anni di clinica cardiologica: il bilancio del professor Salerno
In occasione del convegno che si svolgerà dal 13 al 15 ottobre a Ville Ponti, il primario della Cardiologia varesina parla della specialità e dell'offerta del territorio
Dal 13 al 15 ottobre al Centro Congressi Ville Ponti si svolgerà il convegno dal titolo "Le nuove frontiere della Cardiologia" organizzato nell’ambito dei festeggiamenti del "Decennale della Clinica Cardiologica" che riunirà a Varese tutti i Professori di Cardiologia d’Italia.
Professor Salerno-Uriarte, un grande convegno per celebrare i dieci anni della Clinica Cardiologica dell’Ospedale di Circolo, un’occasione per un bilancio dell’intensa attività svolta da Lei e dai suoi collaboratori. Può ricordare le premesse e le esigenze per la presenza dei clinici in una specialità dalla tradizione locale ricca di cultura e che già era esempio e traino per altri ospedali del Nord Ovest e del Canton Ticino.
In quale misura gli obiettivi sono stati raggiunti? Un maestro cerca sempre il meglio per i suoi allievi: ci sono state situazioni che hanno creato problemi e come le avete superate?
Ogni professore universitario che svolge attività clinica come il sottoscritto, esercita la sua professione nell’ambito di una triade inscindibile: didattica, ricerca ed assistenza. L’attività assistenziale viene da me svolta come primario della Clinica cardiologica presso l’Ospedale di Circolo fin dal 2001. A quel tempo era direttore generale dell’ospedale il dr. Carlo Lucchina, attuale direttore della Sanità della Regione Lombardia. Fin d’allora sono stato sempre messo a mio agio e così è stato per le Amministrazioni che si sono susseguite, in particolare da quest’ultima diretta dal dr Walter Bergamaschi.In passato ci sono stati momenti di disagio in particolare a metà del decennio appena
trascorso, ma ogni difficoltà è stata sempre superata con la buona volontà di tutti. Il fondamentale motto di Ippocrate, da tutti considerato il padre della moderna Medicina, “primum non nocere”, bene si applica non solo agli aspetti diagnostici e curativi della medicina ma a tutto il Governo clinico ed a tutto ciò che indirettamente o direttamente ha a che fare con il mondo sanitario. A Varese certi principi sono stati sempre applicati in maniera fedele.
Oggi le istituzioni garantiscono una preparazione ottimale delle giovani leve della cardiologia?
Come è a tutti noto di ogni aspetto della formazione del giovane medico, nel nostro caso del cardiologo clinico, si occupa l’istituzione universitaria. In quelle realtà Italiane come la nostra di Varese (e sono quelle maggiormente rappresentate sul territorio nazionale) la formazione del giovane medico avviene nell’ambito di poli universitari come è l’Ospedale di Circolo. La formazione del medico Italiano è da considerare una delle migliori al mondo, se non la migliore in senso assoluto. Da quando in provincia di Varese disponiamo della scuola di specializzazione in cardiologia, 74 medici hanno raggiunto il titolo di apecialista presso la nostra scuola ed ora lavorano con successo non solo nella nostra Provincia e nella nostra Regione ma anche fuori dalla Lombardia e nel resto di Europa, in America del Nord e del Sud e in lontano Oriente. Gli operatori sanitari strutturati della Clinica cardiologica di Varese, sia ospedalieri sia universitari, partecipano regolarmente quali relatori a molti convegni scientifici in Italia e all’Estero raccogliendo sempre completo gradimento. L’Italia, è vero, manca alcune volte nel raggiungimento di obiettivi specifici ma qualche “gap” che era ben evidente in passato, ora è solo un ricordo; il quasi totale
venir meno dei “viaggi della speranza” sono la più chiara dimostrazione di questa realtà ed alcune rare eccezioni ancora oggi riportate sono solo espressione di una esterofilia quasi sempre assolutamente ingiustificata.
Che cosa ci vorrebbe in più in termini di programmi e mezzi per sviluppare studi e pratica dei giovani che scelgono di diventare cardiologi?
Com’è noto le scuole mediche professionalizzanti, fra cui quelle di specializzazione, sono un bene prezioso per l’Italia e per tutti i paesi che riconoscono il valore legale dei titoli di studio. Le scuole di medicina specialistica sono una realtà negli Stati Uniti d’America e nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea. Nell’ambito di alcune scuole, fra cui la cardiologia, dopo numerosi tentennamenti non giustificati e di “minacce” di sanzioni da parte dell’Europa, ci si è adeguati da quattro anni anche in Italia per numerosi aspetti dell’Insegnamento, fra cui la durata degli studi in numero di anni. Questi
sono molti, è vero, ma non può essere diversamente data la complessità della disciplina come quella cardiologica. Le scuole di specializzazione in cardiologia in Italia sono fra le migliori al mondo e non dobbiamo fare ora delle scelte sbagliate che potranno solo peggiorare quello che di buono ora è stato finalmente conseguito. A Varese, dall’anno accademico 2005-2006, si tengono in maniera regolare dei corsi post-specializzazione di master in elettrofisiologia & elettrostimolazione e dei master in emodinamica cardiaca & interventistica coronarica; tali tematiche vengono sviluppate mediante lezioni teoriche e pratiche che si svolgono in 8 diversi laboratori della Regione Lombardia in maniera alternativa e con sequenza annuale. A tali corsi partecipano cardiologi provenienti da molti centri di cardiologia non solo italiani ma anche da altri paesi europei e da altri continenti. Sono in numero oscillante fra 15-20 ogni anno e frequentano con grande profitto e sicuro inserimento successivo nel mondo del lavoro per l’alta professionalità raggiunta nel settore specifico.
specializzazione e del dottorato di ricerca. Ciò diverrà uno strumento fondamentale per la preparazione di alcuni dei nostri allievi che avranno trasferite contemporaneamente le informazioni derivanti dalla ricerca scientifica e dal mondo direttamente applicativo; sarà in tal modo possibile il più celere raggiungimento di nuove frontiere sia nell’ambito diagnostico sia terapeutico.
Per far capire bene ai profani il progresso in campo cardiologico può accennare estrema sintesi ad alcune tappe?
Il convegno non è un semplice riconoscimento al professor Salerno e al suo gruppo di lavoro, ma anche un momento di riflessione scientifica, di collaborazione e anche di apprendimento, di crescita e di novità: ce ne saranno?
Professore, la cardiologia varesina con l’efficienza dei suoi servizi e l’impegno e l’alta professionalità dei suoi medici ha raggiunto l’eccellenza e la mantiene nonostante la crisi economica nazionale e i tagli alle risorse decisi dalle istituzioni. E’ però evidente che l’assedio al quale la nostra Cardio City è sottoposta avrà conseguenze. Da cittadino, prima ancora che da maestro e studioso, che cosa si sente di dire a una comunità che ha sempre avuto grande sensibilità per la cura della salute e che oggi è tradita dalla mano
Quello che lei sostiene nella parte iniziale della sua domanda ritengo corrisponda in maniera fedele alla realtà ma sinceramente mi auguro che le fosche previsioni della seconda parte non si avverino. Ci sono molte personaggi importanti che si adoperano perché ciò non avvenga. Il nostro direttore generale Dr. Bergamaschi, assieme al bravo giornalista dr. Gianni Spartà ed ad altri amici, promuove una Fondazione “Il Circolo della Bontà” che ha lo scopo principale di riavvicinare il cittadino di Varese e del suo territorio alle sue strutture sanitarie. I varesini ed i varesotti si sono molto allontanati dalle loro strutture sanitarie e la colpa di tutto ciò è molto difficile da attribuire a singoli elementi facili da riconoscere. Sono molti i fattori che hanno contribuito a tale fenomeno diffuso in tutto il territorio nazionale e non solo in Italia: da una parte l’egoismo dilagante della popolazione del terzo millennio e la globalizzazione del mondo che ha sovvertito le nostre esigenze e dall’altra la cattiva utilizzazione e distribuzione delle risorse in un recente passato. Ritengo che le attuali possibilità non siano moltissime ma neanche poche ma è
assolutamente necessario che in futuro siano meglio indirizzate pena il completo tracollo del mondo sanitario anche nelle regioni più evolute del mondo quali la nostra.
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