Distretti e internet: passa da qui il nuovo ottimismo del commerciante

A dirlo, il convegno organizzato alle Ville Ponti da Uniascom Varese nell'ambito delle celebrazioni per il 65esimo anniversario dell'associazione. Presenti anche Cattaneo e Maullu

Convegno uniascomTurismo e commercio possono – e forse devono – parlarsi, per potenziare due dei settori più importanti di questa economia italiana – e varesina – in crisi. E’ quello che ha provato a dire il convegno organizzato alle Ville Ponti da Uniascom Varese nell’ambito delle celebrazioni per il 65esimo anniversario dell’associazione, dal titolo "Turismo e commercio, verso una prospettiva di integrazione. Il modello di governance lombarda dei Sistemi turistici e distretti urbani del commercio".

«Il nostro è un territorio che si sta trasformando, passando sempre di più dalla manifattura al settore terziario – ha spiegato l’assessore regionale Raffaele Cattaneo – Una trasformazione possibile con due condizioni essenziali: il partenariato e il saper lavorare in rete».

Una integrazione che è più complessa di quel che sembra, e che passa necessariamente dall’unione delle forze, o da particolari sforzi di fantasia. Una unione che di questi tempi si chiama "distretto del commercio", lo strumento regionale che finanzia con soldi pubblici le iniziative private che si occupano di interi territori omogenei. Frutto di iniziativa territoriale volontaria, all’inizio sono stati visti con una certa diffidenza dagli operatori del settore: «Avevano sentito parlare di "fare sistema" tante volte. Ma in questo caso gli operatori prima diffidenti si sono resi conto che fare sistema funzionava, e così il numero degli aderenti è cresciuto sempre di più» ha spiegato Marco Introini, vicepresidente Ascom Gallarate, il cui team ha portato a 21 – su 32 in tutta la provincia –  il numero dei comuni legati ai distretti del commercio in quella zona: «Un lavoro fondamentale da portare avanti, se si guarda al fatto che in quella zona le grandi superfici di vendita occupano da sole 56.760 metri quadri, quelle medie più di 124mila e il commercio vicinato solo 102mila metri quadri».

Convegno uniascomE proprio per non perdere quei valori sarebbero stati creati i distretti, come ha ribadito Stefano Maullu: «Il valore unico dei commercianti va ricordato, non solo per il sostegno straordinario all’economia della nostra Regione, ma anche per l’apporto che essi garantiscono in termini di sicurezza e di presidio del territorio – spiega infatti l’assessore regionale al commercio – C’è una filiera di eccellenza, fatta di negozi di vicinato, di fiere e mercati della tradizione, che in questi anni ci siamo impegnati a valorizzare e a difendere per tutelare l’unicità dei nostri borghi e centri storici». E fino ad ora, i milioni arrivati grazie ai distretti nella provincia di Varese sono stati 20, spesso grazie a progetti integrati tra turismo, marketing territoriale e commercio.

Commercio e turismo sono perciò sempre più destinati a camminare insieme, uno a sostegno dell’altro. Ma l’iniezione di entusiasmo rappresentata dai progetti finanziati dai distretti non basta a far ripartire il commercio: ha bisogno anche di iniziative personali, magari prese con l’economico aiuto delle nuove tecnologie. «Io racconto la storia recente del mio settore, quello dei gioielieri. Che ha visto sparire dalle vetrine al piano terra le persone interessate ai nostri oggetti. Nel frattempo però c’era chi costruiva un tunnel, ci creava una vetrina alternativa e cominciava a vendere – spiega Marco Parravicini utilizzando una metafora spiegata solo nelle ultime battute – quel tunnel si chiama internet, e vale la pena cominciare ad usarlo con ogni mezzo».

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Pubblicato il 10 Ottobre 2011
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