La Reggina fatta in casa punta in alto
Sabato 22 ottobre al Granillo il Varese affronta i calabresi di Roberto Breda: squadra con tanti elementi cresciuti nelle giovanili amaranto. Non ci saranno Bonazzoli, Campagnacci e D'Alessandro
Viaggio in Calabria per il Varese di mister Maran. Ad attendere i biancorossi sabato 22 ottobre allo stadio Granillo ci sarà la Reggina di Roberto Breda. Squadra cambiata pochino in sede di mercato dal presidentissimo Lillo Foti, che come da qualche anno a questa parte ha deciso di puntare su giocatori fatti in casa, rinunciando ad acquisti roboanti. La classifica sta premiando questa scelta: a dispetto delle poche attenzioni di buona parte dei critici, i calabresi sono a ridosso delle prime, a quota 17 punti, frutto di 5 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Nell’ultimo turno gli amaranto hanno fatto bottino pieno a Livorno, grazie ai gol di Ceravolo e Ragusa.
Il giovane mister Breda, dopo l’esperienza a Salerno in Lega Pro, è stato scelto per guidare una rosa ricca di giocatori giovani e…molto calabresi. Bonazzoli è la punta di diamante del gruppo: dopo i dissidi dello scorso anno, si è tuffato anima e corpo nel nuovo progetto, anche se una serie di fastidi muscolari gli ha impedito finora di avere la continuità sperata (contro il Varese non ci sarà al pari di Campagnacci, anche lui rotto, e D’Alessandro, squalificato). A fare i gol ci stanno pensando i due reggini doc Missiroli e Ceravolo, entrambi a quota 5, mentre per il baby Ragusa (classe 1990, scuola Genoa) le reti sono 4. In porta Breda dopo i tentennamenti iniziali del giovanissimo ungherese Kovaksic ha scelto Pietro Marino, altro prodotto fatto in casa. In difesa governa il giovane nigeriano Adejo, un’autentica roccia; con lui si alternano Antonio Marino, Cosenza e il brasiliano Emerson, il più esperto della truppa con i suoi 31 anni, già affrontato dal Varese quando giocava con Lumezzane e Nuorese in serie C. A centrocampo il varesino Colombo prenderà il posto di D’Alessandro sulla fascia sinistra, mentre dall’altra parte l’esperto Rizzato è titolare inamovibile, almeno fino a quando Barillà non entrerà in piena forma; al centro le alternative sono valide: Rizzo (ventenne di Messina) è un Gattuso coi piedi buoni; De Rose, calabresissimo pescato al Cosenza a gennaio dello scorso anno, è un geometra autentico, un regista vecchio stile che sa unire fioretto e spada; Nicolas Viola, altro reggino doc cresciuto nelle giovanili amaranto, è più fantasioso e dotato di piedi educatissimi. Davanti, senza il bomber Bonazzoli e i quattro polmoni di Campagnacci, toccherà a Missiroli, Ceravolo e Ragusa, con l’ex baby prodigio Sarno e il più giovane dei Viola (Alessio) come alternative.
Breda alterna il 3-5-2 al 3-4-3 (o 3-4-1-2 per i fanatici di numerologia). Difesa bloccata con Emerson che è più libero che marcatore, mentre Adejo e Marino sono autentici mastini. A centrocampo, sulle fasce, Colombo garantisce copertura e spinta, mentre Rizzato ha più fantasia che propensione alla difesa. In mezzo Rizzo è un gran recuperatore di palloni (il paragone con Gattuso non è campato per aria, tant’è che su di lui ci sono le grandi della serie A), mentre De Rose e Nicolas Viola sono ottimi registi, abili nell’inserimento. Davanti Missiroli ha fantasia e senso del gol e può far male da calcio da fermo: a lui il compito di fornire palloni al rapidissimo e tecnico Ragusa, affiancato da Ceravolo, prima punta atipica perché fa del movimento il suo punto di forza. L’uomo in più è sugli spalti: il Granillo è una bolgia, un fortino dove i ragazzi di Breda trovano forza e continuità. Anche se la Juve Stabia in Calabria a inizio ottobre ha fatto bottino pieno…
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