“Peggio del cinema oggi c’è solo la Repubblica italiana”
Umberto Lenzi, regista di alcuni capolavori del cinema italiano e molto amato anche da Quentin Tarantino, ha presentato il suo ultimo libro giallo durante il Festival del racconto a Varese
Umberto Lenzi ha conquistato ancora Varese. Ospite al Twiggy giovedì sera per gli incontri letterari del Festival del racconto, il regista italiano amato anche da Quentin Tarantino, ha presentato il suo nuovo libro "Scalera di Sangue", un giallo ambientato nel mondo del cinema negli anni’40, il terzo di una serie che vede protagonista il commissario Astolfi. «È un periodo che conosco benissimo, e questo romanzo è ambientato nella Maremma, la mia terra» racconta il regista.
Lenzi, intervistato da Mauro Gervasini e Diego Pisati, non ha parlato solo del libro, ma anche del film che è stato proiettato la sera "La montagna di luce", da lui diretto e tratto da un libro di Salgari, l’autore di Sandokan, di cui Lenzi ha diretto ben due film che gli han dato il successo internazionale. Ma il regista è anche venerato, è il caso di dirlo, da Quentin Tarantino, come regista di pellicole che hanno segnato il cinema negli anni ’70, come il bellissimo "Milano odia: la polizia non può sparare". Sul suo rapporto con il regista americano, Lenzi è molto divertito.
Drammatico, invece, il suo giudizio sul cinema italiano di oggi: «Non c’è più il coraggio che avevamo allora – spiega -. Il cinema è asservito alla televisione e alla pubblicità e non riesce a uscirne. Peggio di questo cinema, c’è solo la Repubblica italiana oggi, inteso come paese, come politica».
Di seguito l’intervista video completa con Umberto Lenzi, dal suo libro fino al rapporto con Tarantino, con dure prese di posizione sul cinema di oggi.
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