A Sciarè un centro-rifiuti in zona di esondazione?

L'impianto sorgerebbe all'estremo confine della città e tratterebbe un massimo di 35mila tonnellate l'anno di frazione umida. È nella zona verde dove esondano Rile e Tenore. Il Comune ha convocato una commissione per controllare il progetto

Un grande centro per lo smaltimento della frazione "umida" dei rifiuti, che potrebbe accogliere il 70% dei volumi prodotti in provincia di Varese: vorrebbe realizzarlo la società Ricicleco srl, nella zona verde compresa indicativamente tra lo scalo intermodale Hupac, l’autostrada A8 e la via Cadorna a Cassano Magnago (al centro della foto aerea). L’ipotesi ha messo sul piede di guerra soprattutto i cassanesi, nonostante il terreno sia sotto la competenza del Comune di Gallarate: in particolare si sono attivati il Comitato Rione Sud e il Comitato Difesa dalle Inondazioni  La Ricicleco ha intanto attivato la procedura di assoggettabilità di Valutazione d’Impatto Ambientale, prevista dalla legge e la cui valutazione è affidata a Provincia.

La Ricicleco oggi è già presente nella zona in questione, ma con un impianto più contenuto, si occupa solo di "lavorare" i rifiuti organici derivati da taglio del verde: nella richiesta presentata chiede di aumentare le tonnellate trattate e di potersi occupare anche dei rifiuti organici (essenzialmente: "l’umido", prodotto sia dalle utenze domestiche sia da mense e supermercati). Si parla di un massimo di 35-37mila tonnellate, il che corrisponderebbe a più del 70% della produzione provinciale di frazione umida. Il progetto (nella foto: l’area prevista) prevede 4300 metri quadri di capannone e quasi 2000 di superfici coperte con tettoie, oltre ad altre aeree di stoccaggio su fondo pavimentato: è prevista anche la costruzione di un impianto di cogenerazione a biogas, prevalentemente per uso interno, con gasometro da 3000 metri cubi.

Per ora, il progetto è finito sotto la lente a Gallarate, il Comune dedicherà mercoledì prossimo, alle 18.15, una commissione specifica. «Lo porteremo a conoscenza di tutti i consiglieri comunali e la città – dice l’assessore all’ecologia Cinzia Colombo -, dal momento che è un progetto di grande rilevanza che ha un impatto per la città. La raccolta differenziata – puntualizza subito – è assolutamente necessaria, così come i luoghi di smaltimento, l’ampiezza e la collocazione del progetto desta però qualche preoccupazione». Si parla dell’impatto sulla viabilità (vista l’enorme quantità di materiale trattato), ma anche del consumo di suolo in una delle poche zone verdi a Sud della città. Ma soprattutto nel mirino c’è il fatto che l’impianto sarebbe «in zona di esondazioni di Rile e Tenore, dove già ci sono state in passato allagamenti» (nella foto: le vasche di laminazione sul lato cassanese). Nel marzo scorso la piena improvvisa dei torrenti costrinse alcuni abitanti di via Boscaccio (al di là dell’A8) a fuggire in gommone dalle acque. Proprio per questo si sono attivati i comitati cassanesi. Dopo una recente modifica fatta nel quadro del Pgt, ora anche il Comune di Gallarate considera l’area come zona di esondazione.

Infine, l’ultimo fronte, quello delle "puzze": già in passato è arrivata qualche segnalazione al Comune per gli odori molesti, che raggiungevano l’estrema periferia di Madonna in Campagna, oltre la ferrovia. Possibili problemi aperti, su cui anche l’azienda potrà esprimersi in futuro per spiegare le sue ragioni e le possibili soluzioni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Novembre 2011
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