Albergatori, nuove idee per far fronte alla crisi

Nel terzo trimestre del 2011 si confermano i dati negativi per gli operatori dell’area di Malpensa e qualche segnale positivo per quelli di Varese. Estate buona per la zona del lago Maggiore

Il terzo trimestre del 2011 conferma la situazione di forte difficoltà in cui versa il settore alberghiero. Gli indicatori di risultato delle performance aziendali permangono ampiamente negativi per gli albergatori dell’area Malpensa, mentre per quelli di Varese l’osservatorio economico registra, come già avvenuto nel secondo trimestre, qualche segnale positivo. Sono i mesi di agosto (pur con la chiusura di alcuni alberghi) e settembre a far ritornare dopo lungo tempo il segno più sull’occupazione camere e sul ricavo medio nell’area di Varese. Nel dettaglio, tra luglio e settembre a Varese l’occupazione delle camere ha fatto segnare un più 21,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, confermando il trend del 2° trimestre. La redditività delle camere è stata invece del + 11,2%. I dati positivi non inducono tuttavia a pensare che la situazione di crisi sia alle spalle. La corretta chiave di lettura di questi dati sta nel confronto con i risultati estremamente negativi del 2010. Per la zona di Malpensa continua, nel terzo trimestre del 2011, la discesa di tutti gli indicatori considerati (occupazione camere, prezzi e redditività), confermando così che ci si trova di fronte a una situazione molto critica e preoccupante: «È evidente che la clientela generata dallo scalo della Brughiera non è in grado, neppure con l’incremento di traffico per le vacanze estive, di assicurare lavoro alle tante strutture alberghiere della zona. Appare così ancor più incomprensibile la decisione di SEA di favorire un nuovo insediamento alberghiero ( un albergo low cost di 151 camere doppie) funzionale al terminal 2, dove opera Easy Jet . Un dato su tutti rende chiara la situazione: negli ultimi dieci anni, a fronte di un aumento del 51% del traffico passeggeri nazionale, quello milanese è cresciuto solo del 2%. E il quadro non è destinato a migliorare dopo che Lufthansa ha deciso di abbandonare Malpensa e Air France di spostare a Linate tutti i suoi voli per Parigi. Senza contare che l’apertura di nuove rotte resta bloccata da veti e vincoli di vario genere», si legge nella nota di Federalberghi.
 
Infine per la zona del lago Maggiore si può dire che la stagione estiva si è chiusa positivamente anche grazie alle favorevoli condizioni meteo che hanno prolungato la possibilità di godere di relax e paesaggi. Costante la presenza della tradizionale clientela straniera (tedeschi, olandesi), che conferma ancora una volta di apprezzare la nostra offerta alberghiera tipicamente familiare. «A fronte di questo bilancio non possono che permanere le preoccupazioni per il futuro – afferma Guido Brovelli, presidente di Federalberghi Varese -: la crisi economica che continua a interessare le imprese del territorio si ripercuote sul turismo business che è da sempre uno dei bacini più importanti per il nostro sistema alberghiero. Tuttavia, sarebbe un grave errore se come categoria aspettassimo passivamente qualche cambiamento. Dobbiamo essere noi, per quanto è nelle nostre possibilità, a creare nuove opportunità di business, ad essere portatori di nuovi idee». Proprio per questo Federalberghi ritiene necessario un forte impegno nello sviluppo di nicchie di turismo alternative a quelle tradizionali. In questo contesto si inserisce l’impegno dell’associazione sul fronte dei bike hotel. Il progetto vuole riprendere con rinnovato entusiasmo quanto fatto dalla Camera di Commercio nel 2007 sull’onda dei Mondiali di Ciclismo. A settembre, nel corso di un specifico seminario, l’associazione ha gettato le basi per iniziare un percorso virtuoso che possa coinvolgere alberghi e istituzioni. Nell’ambito delle iniziative targate Federalberghi per rilanciare il settore, una piccola menzione spetta all’accordo siglato a giugno con il Fai. In poco tempo dal lancio dell’iniziativa, otto hotel hanno scelto di diventare “ambasciatori” dei beni che il Fondo per l’Ambiente possiede sul nostro territorio, acquistando visibilità all’interno del sito “visit Fai” e permettendo la vendita di oltre mille biglietti per l’ingresso a Villa della Porta Bozzolo, al Monastero di Torba e alla Villa e Collezione Panza di Biumo Superiore. Altre sinergie sono in cantiere al fine di continuare a stimolare occasioni di collaborazione per la promozione e la valorizzazione del territorio a beneficio non solo degli operatori del settore alberghiero ma di tutto l’indotto e dell’economia locale.    
 
I DATI DEL TERZO TRIMESTRE: LUGLIO – SETTEMBRE 2011
 
A Varese il dato sull’occupazione delle camere nel trimestre ha avuto segno positivo, raggiungendo in media – nei tre mesi considerati dall’indagine – il 57,8%; il prezzo medio risulta in flessione e si attesta a 63,7 euro frenando così il dato sulla redditività delle camere che ha registrato un +11,2. Nell’area di Malpensa l’occupazione delle camere è scesa ancora, calando dell’8,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Per quanto riguarda i prezzi medi sono passati da 62,68 euro a 62,33 (-0,6%) e la redditività ha perso 9,4 punti percentuali.I dati aggregati a livello provinciale evidenziano ancora un calo dell’occupazione delle camere (- 3%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, di segno meno anche la redditività (in flessione dell’1,5%). Nel 2010 in provincia di Varese hanno operato 172 alberghi (di cui 104 associati Federalberghi, a cui si aggiungono 26 associati di altre strutture ricettive complementari, per un totale complessivo di 130 associati), per un numero totale di 4393 camere e 8485 posti letto. L’Osservatorio economico monitora 1728 camere, il 30 per cento del totale. La categoria più rappresentata è quella degli alberghi 3 stelle (74), seguono 4 stelle (46), 2 stelle (29) e 1 stella (23).

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Pubblicato il 24 Novembre 2011
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